DI PIER PAOLO VERGERIO 249 LXXXXVIII. P. P. Vergerio ad Ubertino da Carrara (*> <■>. [B, c. 10; C, c. 227; R, c. 70; T, c. 50; BP 1223, c. 137 (Bp); Mur. XVI, col. 229 d]. Debere tibi hoc videor cum prò(b) benivolentia ac fide nostra quam ad te tuosque, Ubertine, habeo (c), tum prò (d> indul-gentia atque favore quem indoli tue preclare atque ingenio bene (a) BCRBp Ad übertinum de Carraria Mur. Petri Pauli Vergerli Iustinopolltani Epistola V. Ad egregium iuvenem Übertinum de Carraria (b) Mur. tum pro (c) B V. habeo (d) BTBp cum pro (1) Nalo a Firenze il 24 o 25 gennaio del 1390 (cf. l’epist. XVI, p. 32 nota 2), e perciò chiamato Ubertino Fiorentino da Carrara (Gatari, Cronaca Carrarese cit., p. 380), l’ultimo figlio legittimo di Francesco Novello, secondochè apprendiamo dal Gatari medesimo, era « gioie vane grande e grosso, tuto ben fato, « biancho comme la madre, benigno « e dolcie e mansueto, parlare avea « proveduto, e mostrava in sua zoven-« tude diletarse di conversare conn «uomini d’assai e studente fu d’au-«tore» (ivi, p. 582). Che avesse il V. per precettore è cosa più volte affermata, ma del tutto inverosimile; la presente indirettamente esclude una tale supposizione, ed i Monumenti rammentano quale « didascalum magnifi-« corum natorum domini Padue » nel 1405 maestro Lazzaro de’ Malrotondi da Conegliano, il quale aveva aperto scuola di grammatica a Padova sin dal 1376 (cf. E. Levi, I Maestri di Francesco Novello in Atti del R. Istituto Veneto, voi. LXVII (1907-8), par. n, p. 389). La data dell’epistola si determina approssimativamente dall’ affermazione del V. che Ubertino trovavasi «sub oculis serenissimi principis». Com’è noto, Roberto di Baviera, eletto imperatore in successione al deposto Venceslao il 21 agosto 1400, scese in Italia nell’autunno del 1401 a capo della terza lega contro il Visconti. Francesco Novello partì da Padova alla volta di Trento per incontrarsi con il neo-eletto, il 28 settembre (Catari, p. 471); Roberto giunse a Trento il 10 ottobre. Dal trattato De ingenuis moribus, di cui la presente preannuncia molti concetti, risulta che Ubertino, non ancora undicenne, prese parte alla scaramuccia tra le truppe imperiali ed i Viscontei sotto le mura di Brescia, il 24 ottobre 1401. Roberto si recò in seguito a Padova, e vi si trattenne, ospite del suo vicario imperiale e generale capitano, Francesco Novello, dal 18 novembre, giorno del suo ingresso solenne, sino alla fine dell’anno. Dopo un soggiorno a Venezia, egli tornò di nuovo a Padova alla fine del gennaio, e vi rimase sino al principio d’aprile del 1402 (cf. A. Winkelmann, Dir Rom^ug Ruprecht voti der Pfal\, Inns-bruck, pp. 15, 48, 70, 109. Ora, siccome il V. non accenna nella presente alla prodezza di Ubertino a Brescia, che non avrebbe taciuta se avesse indirizzata la lettera ad Ubertino al principio del 1402, possiamo Padova (?) autunno 1401. Gli è parso doveroso, si per la fedeltà che lo lega ai Carraresi, e si per quella stima Pier Paolo Vergerio.