XII PREFAZIONE Pier Paolo vide la luce in Capodistria, verisimilmente il 23 luglio 1370'. Nel 1380 accompagnò i genitori, «spuntò in quest’Arbore nobilissimo l’aggionta d’un nuovo Ramo, che trali-« gnando dalli sopraddetti doi Cognomi d’Àltafoglia et Luzzago, dal suo originai « Autore Verzerio predetto assonse quello de Verzerii. Et di questo n’habbiamo « in più luoghi la memoria, ma specialmente poi in forma più autentica nel «Statuto antico della Città [Brescia] foglio 93 in un Bonaventura Verzerio no-« minato sotto la corrente dell’anno 1278, il qual nuovo Ramo de Luzzaghi «Verzerii fu poi anco felicemente portato in Capo d’Istria, et in Verona da «alcuni suoi descendenti, portati colà dagli umani accidenti». E siccome, sempre a detta del Faino, codesto Verzerio III, capostipite del nuovo ramo, guidò il Carroccio bresciano che nel 1121 tolse agli imperiali la rocca di S. Martino di Gavardo, parrebbe da credere che il nuovo ramo si staccasse dai Luc-ciaghi o Luzzaghi (ora Luzzago) nel secolo xil, nel quale, come pure nei secoli prossimi, si rinviene spesse volte ricordato il nome Verzerio in certi alberi genealogici esistenti nel codice Queriniano F. vi, 6 della Biblioteca di Brescia. Comunque sia delle affermazioni del Faino, è manifesto che il celebre medico capodistriano Girolamo Vergerio (1622-78) stimava che corrispondessero al vero, poiché, istituendo col suo testamento steso l’8 ottobre 1677, un « fideicom-«missoet primogenitura perpetua nella famiglia de Vergerli Maschi», egli dispose che capaci del medesimo sarebbero state le tre famiglie infrascritte ; e cioè: « Vergerij fratelli del V. D. Nicolò Vergerio dei Conti di Cesana, Dottore « di Theologia, et al presente Arciprete de Mei [Cesena, da cui Gian Galeaixo « Visconti trasse un suo titolo comitale, e Mei sono ambedue, nella provincia di « Belluno], et loro discendenti - Vergerli Patritii Veronesi, capaci del Caval-« lierato di Malta, et perciò habili à far tutte le prove di nobiltà necessarie al « grado suddetto, et i loro discendenti - Luciaghi Patricii Bresciani, capaci del « medesimo grado, et delle prove suddette, perchè dai Luciaghi di Brescia sono « discesi i Vergerij di Capodistria, et di Verona, come si vede nel libro intitolato «Arbore gentilicio historico» &c. (Archivio Civico di ■ Capodistria, voi. CLXX, c. 133 b). Aggiungasi ancora che l’antico stemma della famiglia Altafoglia, la quale (come cortesemente c’informò il chiar.m0 A. Scrinzi, direttore dei Civici Istituti d’Arte e di Storia in Brescia) vuoisi sia di origine germanica e venuta da Costanza, portava tre verze, e che questa figura passò poi nello stemma dei Luzzago. A tal proposito, il Faino nota come un altro ramo della famiglia Luzzago, propagatosi, dopo la caduta della parte guelfa all’inizio del secolo xiv, a Udine, mutasse il nome di Luzzago in « Torsi » - o più propriamente, secondo noi pensiamo, «del Torso» (cf. l’epist. CXVIIII) - e ciò a motivo del torso di verza che portava la loro arme gentilizia. Per quel che concerne poi Per la nota i v. pag. seg.