472 EPISTOLARIO aliquandiu fuit. Unde Paduatn reuersus phisice et medicine operam dedit: exinde autem legibus et sacris Canonibus ueheraentius insu-dauit: ita ut ante annum 1395, ftatis uero sue quintum et uigesimum in artibus Liberalibus doctor euaserit et in medicina Licentiatus: Ac subinde in utroque Iure gradum assumpserit: Quod profecto nescio 5 an ulli ante eius tempora quamuis etiam docto satis contigerit W: Tune sub Clarrao omnium Principe Francisco Juniore de Carraria ibidem certo tempore degit: Anno uero .1404. post ammissum Padue Principatum (a) Cod. contingerit il professore omonimo, il quale insegnava medicina a Padova verso il 1517 (cf. P. Stancovich, Biografia3 cit., p. 415); e col primo de’ due può esser identico il notaio Bortolo Petronio, vicedomino tra il 1492 ed il 1500, e procuratore laico della Cattedrale di Capodistria, il quale, uscendo da quella carica addì 7 maggio 1496, ebbe per successore il notaio Pier Paolo Verge-rio [13]. Senonchè, il «dottor Bortolo », di cui scrive il Gravisi, c’è presentato piuttosto come persona, che, pur essendo morta da un pezzo, e, presumibilmente, avanti al 1747, era tutt’ora viva nel ricordo de’ posteri; sicché stimiamo più probabile la congettura ch’egli fosse, se non lo studente omonimo, ricordato nel 1649 e ne' (cf. A. Costa, Studenti foroiuliensi, orientali, triestini ed istriani all' Università di Padova, n. 225, in Archeogr. Triest., voi. XX, 1895, p. 374), almeno il «sig. Dr. Bortolo Petronio», il cui nome ricorre ripetutamente, dal 1693 al 1713, come procuratore ed amministratore, rispettivamente, delle due Scuole capodistriane del Ss. Sacramento e del « Glorioso » San Rocco (Archivio della Cattedrale, Spesario della Scuola del Ss. Sacr. [c. 100 b e c. 143]; Spesario della Scuola di S. Rocco [c. 23 e c. 86]). Posto adunque che l’autore del « Compendio » fiorisse nel Seicento, ne consegue ch’egli era contemporaneo del celebre medico, Girola mo Vergerio (1622-78), dal quale l’abate Roberto Papafava ebbe a prestito gli scritti del Nostro che completano la raccolta conservata nel cod. Papafava-Mo-relli, come ne fa prova la firma del Papa-fava in data di «1651, mense sep-«tembris, Patavii» (cf. l’epist. CV1I, p. 282, var. (k)); e giova ricordare ancora che, sebbene noi non siamo in grado di precisare i rapporti di dipendenza che corrono tra i due codici, innegabile pur sempre resta la stretta affinità di lezione e di scrittura che associa il cod. Gravisi al cod. Papafava-Morelli,tantoché il primo dev’essere separato dal secondo da breve intervallo di tempo. Su queste o su altre considerazioni consimili, se non c’inganniamo, fondavasi la fiducia palesata da Girolamo Gravisi nella diligenza e nell’accuratezza del Petronio, rampollo d’una famiglia che da due secoli aveva una dimestichezza particolare con la famiglia del Nostro ; e su questa dimestichezza anziché su un supposto documento d’archivio smarrito nel trasporto del 1747 - niun documento anteriore al 1390 all’incirca fu salvato dall’incendio della vicedominaria nel 1380-s’appoggia anche la nostra fede nell’asserzione del « Compendio » che Pier Paolo nacque il 23 luglio del 1370; data confortata poi, in quanto all’anno, da tutte le altre testimonianze di cui noi disponiamo. Nè valgono ad infirmarla gli evidenti errori di cronologia