Capodistua, 21 giugno 1411. La notizia della promozione dello Zabarella da vescovo a cardinale è causa di gran gioia per tutti coloro che lo conoscono. e molti si sono già congratulati con il V., quasi a lui spettasse parte non piccola di tanta felicità. Ed invero, se occorre rallegrarse- 330 EPISTOLARIO CXXIIII. Il medesimo al medesimo W M. [B, c. 48 b; (B3, c. 81); P, c. 42 b; G, c. 108 b; Ra, c. 45 b], Auditum est apud nos nuper de tua promotione, qua de Fiorentino episcopo ad Romane Ecclesie cardinalatum W 5 translatus es, cum magna (eorum) qui te noverant exultatione, nam, ut longe lateque nosceris tuo merito, ita tuis honoribus favent omnes. sed et michi quoque plerique hoc nomine congratulati sunt, tanquam ex amicitia, quam audirent inter nos esse, non minima pars huius letitie pertinere ad me deberet . et si cui sane gaudendum est, 10 amicis profecto ac necessariis tuis propria est hec letitia, quod (a) B G P. P. V. Francisco Zabarel(l)e cardinali] fiorentino] s. d. P Eiusdem ad Fr. Zab. card. flor. Ra senza litoio. (b) G om. nuper (c) BP Ra cardinatum (d) BPG debebat (1) Ignoriamo ogni particolare della vita del V. nei due anni all’ incirca che separano quest’epistola dalla precedente. Forse s’era ricondotto in patria immediatamente dopo il tramonto di Gregorio XII, e, presa stabile dimora a Capodistria, se ne stava lì penosamente, vagheggiando il disegno di tornare alla vita della Curia, mediante la raccomandazione dello Zabarella. Nel frattempo egli era ormai passato all’ obbedienza di Giovanni XXIII, se non a quella di Alessandro V (morto il 3 maggio 1410). (2) Francesco Zabarella, nominato da Giovanni XXIII vescovo di Firenze il 18 luglio 1410, fu creato cardinale diacono del titolo dei Ss. Cosma e Damiano, nella promozione di quattordici nuovi porporati di grande scienza, il 6 giugno 1411. Il 17 giugno egli rinunciò alla sede di Firenze, di cui, in data del 26 luglio 1410, aveva nominato vicario generale Niccolò de’ Boscoli, dottore dei decreti, dell’ordine dei Celestini. Il suo successore a Firenze era Amerigo Corsini, eletto il 16 luglio 1411. (Cf. A. Zardo, Francesco Zabarella a Firenze cit., pp. 15 e 19). Al tempo della presente pare che lo Zabarella si trovasse a Firenze, dove s’era recato da Padova nei primi mesi dell’anno.