370 EPISTOLARIO con uguale effetto, e con somma modestia nel difendere la propria opinione. Nò solo negli anni passati, ma perfino nell’età tarda so* steneva i contraddittori, sicché di recente al concilio, quando lor due dissentirono sul modo di eleggere il futuro papa, conservò a lui, resosi odiatissirao, l’antica amicizia. Ma quella controversia è stata ormai risolta. agendo quam olim docendo videretur; verum id quidem non superbe sed cum omni modestia, nam, quod viri bene sapientes solent, opiniones suas et sensus ita defendebat ut non egre pate-retur contra sentiri W; omitto superiora tempora; sed ne nunc quidem, quando W et etate et dignitate gravior erat. etenim, cum 5 hoc tempore ego illi W de re maxima publice adversarer(d), et uter-que communi bono studerei; tam enim audeo de illo(e) quam de me affirmare ; illesa mansit apud eum benivolentie gratia (f), cum tamen ob eam causam apud multos gravi odio laborarem (g>. age-batur enim de modo future electionis summi pontificis, et ille 10 quidem certum modum pre ceteris probabat, qui probabatur a multis, ego vero improbabam ; sed ea contentio iam decreto con-cilii sublata est, quo constitulus est electionis habende modus (a) V sentire (b) V nunc quandoquidem (c) V om. illi (d) G om. etenim -adversarer (e) B PG om. de ilio (f) CGAr Fbenevolenza et gratia Mur. benevo-lentia, quum tamen (g) G laboraret (1) Dell’attività tutt’altro che priva d’importanza svolta dal V. al concilio hanno trattato, dopo il Kopp (Histo-risches Jahrbucb, voi. XVIII, 1897, p. 306 e sgg.), - il quale, discorrendone senza conoscenza de’ documenti venuti più tardi alla luce, l’ha del tutto fraintesa, - il Bischoff (Studien cit., p. 72 e sgg.) ed il Finke (Forschungen und Quellen cit., p. 202; A età Concila C011-stanciensis, voi. Ili [1926], p. 668 e sgg.); e, quantunque le notizie da essi raccolte siano necessariamente frammentarie, ci consentono tuttavia di chiarire i motivi del dissidio con lo Zabarella, a cui il V. accenna in questo passo, e di spiegarci altresì l’origine di quelle relazioni col re de’ Romani, che, sorte a Costanza, dovettero poi condurre il Nostro a nuova vita oltre le Alpi. Diremo adunque che nella prima adunanza del concilio (6 novembre 1914) furono eletti «votorum « scrutatores » i seguenti personaggi : « Iohannes Basire, litterarum apostoli-« carum corrector; Iacobus de Camplo, « causarum palatii auditor; Angelus de « Ballionibus, causarum camerae apo-«stolicae auditor; Petrus Paulus «Vergerius de Iustinopoli, ca-«nonicus Ravennatensis, decre-« torum doctores » (cf. B. van der Hardt, Magnum oecumenicum Constan-tiense concilium, Berlino, 1670-700, voi. IV, p. 2t; Mansi, voi. XXVII, col. 540); di questi, il secondo ed il terzo furono in seguito nominati vescovi. Dopo la condanna ed il supplizio di Giovanni Huss (6 luglio 1415 ), il nome del V. comparisce una seconda volta nei documenti del concilio, e precisamente nell’elenco de’ quattordici « procuratores generales et speciales » eletti dalla sacrosanta sinodo (11 luglio) a spiccar un’ambasciata presso Pietro de Luna, « ita tamen quod ipsi « omnes, aut ipsorum quatuor, una « tamen cum consensu serenissimi prin-« cipis domini Sigismundi Romanorum « et Hungariae regis, si praesens fuerit, « cum ipso domino Benedicto decimo-«tertio in sua obedientia nominato,