245 MDXX, SETTEMBRE. 246 slrataglialo pur di seta el di bracato. Fu si grato l’atto che fece il Re francese di venir così securamenle in Gines, che hessendo Io anglese a mensa in Ardre, ricontandolo disse che per sua fe’ il Re suo fratello havea mostratoli (anta fede et amore, che mai non lo pollerebbe in oblio, et per lui non è cosa che sia per fare sempre con la persona el con il regno suo contra ciascuno che 11011 la facesse. È da saper, che zonto fu il re Christianissimo questa matina in Gines, il Re anglese se traze dii collo uno colare di zogie di valore di ducati 30 milia ; et il Re francese si cavò uno maniglio pur adornato di zoje, non di tanla valuta, ma molto bello, che fo segno di grandissimo amore et benivolentia insieme. 156* Luni, che fo a dì 18, il Cardinal andò a pranzo con Madama, et poi si vene a la giostra nove compagnie con loro habiti et foggie bianche et nere, et furono 18 in tre parte; et finitosi di corcre, furono menati sei corsieri in campo, e fattone mostra per uno del marchese di Mantoa secondo però che parse al Gran Seudier, i quali furono donati dal Re Christianissimo al Re anglese, de li quali quatro erano venuti di verso Mantoa. E subito esso Re anglese volse montar su tre di quelli et manegiarli et li piaquero molto per esser buoni el bene adobati. Et il Marti, a dì 19, il Cardinal fece banchelo a li prelati francesi che sono a la corte, et questi anglesi, e ci fu il Staphiieo nontio pontificio apresso il Cristianissimo re, et mentre che mangiavano fu dello e ragionato di le nove de turchi, et fo lodato assai da sua signoria reverendissima il Dominio et Republica Venitiana et loro governo. 11 Re questa matina medema andò a pranzo ad Arder alla improvisa con pochissima compagnia et senza guardia, e poi pranzo venero alla giostra, dove corsero ben 22 overo 24 lanze per cadauno. 11 Re francese col suo bianco et violato con brevi de ricamo con letere che diceva Così V orso sarà ; il Re anglese ut supra. El queslo giorno finiron le giostre e da poi furono falli bagordi e torniamenti ne la maniera el modo che siegue. Mercore, che fu a li 20, si presentaro» li Re al campo con loro compagnia, et era il Re francese abbigliato di sajone et sopra veste alle barde de panno de argento fato come a quadretti, et per lutto avea nivoli de ricamo d’argento coloriti et ombregiali di seia morella et bandali di uno breve fatto in cordone, con letere che dicevano: Fides ejus tamquam nubes igne crepans. Li penachi havea bianchi con liocheti paonazi. Il Re anglese havea la banda destra tutta de brochato rizo, l’altra di veluto be- relino, et havea un san Giorgio a cavallo col drago sotto i piedi et la donzella inanzi; oltra di questi, cuori rossi passali de un dardo, et una mano con una saeta perlanzare, tutte de ricamo d’oro. Contra questi cavalieri e custodi del campo, venero di mano in mano tutte le compagnie che hanno giostrato, el a solo per solo si afrontaro col stoeho in mano de un d’essi guardiani, senza polita, menando colpi galiardi et valorosi, et così ciascun. Et il primo fu il Re francese, al quale al primo tratto fu levato il penachio ; 157 poi lo anglese, e così di mano in mano tornando et reintegrando la bataglia come bisognava. Fumo questi, de quei che comparsolo, da cinquanta, li quali da poi che tutti hebbero combattilo, diero luogo al Gran seudier di Franza, il qual, hessendo montato sopra uno gianeto di Spagna, tutto coperto et adob-bato de brocalo d’oro, armato egli a la legiera con staffe et sella alla gianela, con sopravesle corta el streta de brocato, corse una grossa Ianza che era in zima per quadro ben quatro dita longa, et ricorsela, et montato, lasciò la lanza et il cavallo a chi volesse simelmente corere, et non comparse alcuno, onde si fece grande honore. Et qui finì la festa, et domani si ritornerà al resto. Zuoba, che fo alli 21, se tornò a compire questa bataglia, et li Re se apresentono al campo con le solite compagnie, et il Re francese havea la sopraveste di brocatello listata et freggiala di velluto negro, et sul freggio erano quadreti in ponta de ricamo de argento ombregiali de seta negra, con una letera latina per ciascuno, ligali l’uno con l'altro in queslo modo con uno cordoncino d’argento — B — Gr — mollo vago, et tutte le letere composte facevano questa parola : Reciproce. 11 campo de la sopraveste era simelmente compassato da quadreti in ponta, li lati de li quali erano colonnete, li quali tra l’una e l’altra ne li angoli havean quadreti de ricamo de argento in ponta, ne li quali era una letera per cadauna, le colonette de brocatello, ma per major distintione d’altro colore più gialelo, et essendo imbutite de gotone havean un poco de relievo. Nel campo de questi quadri erano groppi 0 compassi de quadri incassati et incatenali insieme di velluto nero nel mezo, et più streto legati de un cordoncino de argento; et era questa foggia si vaga; che non si può credere 0 intenderlo a scriverla. Li penachi havea neri punteggiati di bianco. 11 Re anglese havea la sopraveste di tela de argento freggiata di broccato rizo d’oro, et questi spalii havea disposto sul campo d’essi monticeli! d’oro, da quali ussivauo ramoselli fronduti in figura de olivo