XXX PREFAZIONE rebbero tuttora a dire intorno alla parte che gli spetta nella propagazione delle lettere latine nei due reami d’Ungheria e di Polonia. A Budapest, in data del 3 maggio 1444, egli fece testamento nella sua abitazione, e lì, per non sappiamo quale infermità, quando non fosse quella della vecchiezza, l’8 lùglio, ch’era mercoledì, egli spirò'. La salma di Pier Paolo fu, probabilmente, deposta nella chiesa domenicana di S. Nicolò, dove egli volle riposare; ma se vi fu chi commemorasse con un’orazione funebre lo scomparso, o ne celebrasse con appositi scritti la dottrina e le virtù, rimane a noi ignoto. Le ingiurie del tempo e degli uomini non hanno rispettata la tomba del Nostro, e nella sua città di Capodistria, niun’iscri-zione o lapide ricorda il più illustre fra quanti mai vi sortirono i natali. Senonchè, trenta o quarant’anni dopo la sua morte, alcuni membri della famiglia, assieme con altri letterati e concittadini, gli eressero un monumento per sempre, raccogliendo, per quel che potevano, il corpo de’ suoi scritti, e, segnatamente, curando la trascrizione delle epistole da lui dettate o ricevute. Ma, prima di spiegare come ciò avvenisse, occorre dar qualche notizia de’ codici in cui l’Epistolario c’è stato tramandato. II. Le fonti principali dell’Epistolario vergeriano sono i seguenti manoscritti: 1 Cf. ivi doc. n.