EDIZIONI DELL’EPISTOLE VERGERIANE LXIII 1730. Milano: [« Tametsi huius tam Celebris viri » (CXXXVIII)]. » » [« Non est apud quem querar » (LXXXI)]. » » « Existimo te sollicitum expectare » (XXVII). » » « Pollicitus sum me tibi » (XXXIIII). » » « Magna est felicitas temporum » (XVI). » » « Debere tibi hoc videor » (LXXXXVIII). » » « Hesterno vespere* » (C). » » « Ego in utranque partem » (CI). » » « Dolorem quem de tue matris » (CXIIII). » » « Superioribus litteris » (CXX). » » « Magnopere letor » (LXXXXVIIII). » » « Si te ego certius » (CIIII). » » « Bohemi ac Poloni » (CXXXX). Nella seconda metà del sec. xvm comparvero poi, principalmente per merito di Apostolo Zeno, il quale aveva richiamato l’attenzione dei dotti sopra l’importanza del codice posseduto, attorno a quel tempo, dal Brunacci ', sei epistole, di cui quattro erano nuove: 1752. Venezia (A. Zeno): « Iussisti me, Sigismunde » (CXXXVIIII). 1767. Padova (Salmaso): « Nichil est de qua re» (LXXVIII). 1784. Venezia (Morelli): « Nichil facere dignius » (LXXXXI). 1790. Venezia (Verci): [« Existimo te sollicitum » (XXVII)]. vulgata poi, nel 1741, da L. Mehus nella sua edizione delle epistole del cancelliere fiorentino. 1 Cf. Dissertazioni Vossiane cit., voi. I, p. 60, dove, discorrendo delle epistole del V., lo Zeno scrisse : « Dieci ne ha divulgate il Signor Proposto Mu-« ratori, ma cxlviii se ne leggono nel Manuscritto del Signor Abate Brunacci, « più volte rammemorato. Queste non meno che Paltre opere del Vergerlo « meriterebbono che se ne facesse una compiuta edizione da qualche amatore « delle buone lettere : idea approvata dal suddetto Signor Muratori». Le cifre riportate dallo Zeno sono inesatte, a cagione della ripetizione di alcune lettere nel codice Brunacciano, e perchè il Muratori ne stampò tre sotto titoli particolari.