DI PIER PAOLO VERGERIO 345 cxxx. P. P. Vergerio a Francesco Zabarella W. [B, c. 6; C, c. 242; G, c. 109 b; Ra, c. 37; Ar 70, c. 83 b], Cum virtus inprimis tum genus ac patria domini Christophori Zeno de Venetiis episcopi huius urbis, exigunt sibi ut maior atque amplior dignitas aut certe sedes dignitatis clarior opu-lentiorque illi detur, ne diu vel virtus sua benemerito premio vel genus ac patria expectato honore fraudentur, neve propter infre-quentiam loci parum fruttuosa sint vite eius exempla, aut (propter) W 10 inopiatn benefìcii sterilis sit in eo benignitas, sed in illustri atque ubere sede positus et exemplis vivendo late prosit et beneficiis lar-giendo. quod si ipse minime forsitan optaret, qui profecto mode-stissimus est nichilque ambitiosus, tamen propinqui eius ac neces-sarii, quos multos potentesque ex optimatibus Venetorum habet, ut 15 quiescentem excitant^ annuentemque sollicitant, ita ut vel invitum (a) B G P.P. V. dno Francisco Zabarele cardinali fiorentino C Ad eundem Ra Elus-dem ad dnm Franciscum Zabarellam Patavinum Cardinalem Florentinum Ar P. P. Ver. Iustinopolitani ad F. Z. paduanum Cardinalem Florentinum (b) Ar Zeno Veneti (c) propter manca nei coid. Ar aut inopiam beneficia (d) Ar illustre (e) G excitat (1) A detta di F. Babudri (Cronologia dei vescovi di Capodistria in Ar-cheogr. Triest., ser. m, voi. V, 1909, p. 210), Cristoforo Zeno fu trasferito a Capodistria da Chioggia il 16 giugno 1411, ma fu provvisto della nuova sede sin dal 30 marzo precedente. La sua nomina non fu, certo, gradita a quel Capitolo, che aveva già eletto Bartolomeo de’ Recovrati, primicerio di S. Marco, il quale godeva altresi dell’appoggio della Repubblica, talché il Senato deliberò, il 28 aprile 1411, di intervenire presso il pontefice per assicurargli la conferma, quantunque senza effetto (cf. Atti e Mem. della Società Istriana di Archeologia e Storia patria, voi. V, 1890, p. 312). Lo Zeno, del resto, non si fermò molto nella sua diocesi ; dal 1415 al 1419 si rinviene spesso menzione di lui nei Monumenti dello Studio di Padova, e nel 1418 con altri sei concorrenti optò per il vescovato di Treviso, ma non vi fu scelto. Dei suoi rapporti con i Vergeri sta a testimone il documento che ricorda l’investitura concessa (7 novembre 1411) a Giovanni di Colmano di Domenico Vergerio delle decime di Pandena, Villanova, S. Quirico, e della metà delle decime di Covedo e di Cristoiano. Morì nel 1420 (cf. G. Cappelletti, Le Chiese d’Italia cit., voi. VII, p. 728 ; Zonta e Brotto, Acta Graduum cit., passim; Archivio Vescovile di Trieste, Acta omnia episcopi Hye-remie Poi a (vescovo di Capodistria), c. 19 b, dove, addi 24 luglio 1421, si accenna alla surricordata investitura). Capodistria, 18 aprile 1412. La virtù e la nascita illustre dello Zeno richiedono ch’egli venga trasferito da Capodi-i-tria ad altra sede Ì»iù degna cosi del-e sue benemerenze come della sua famiglia, e dove possa esercitare con maggior vantaggio P ufficio pastorale. Egli, modestissimo, forse vi si opporrebbe ; ma, poiché i suoi parenti non gli danno tregua, Pier Paolo Vergerio. 22*