388 EPISTOLARIO (?) 1432-6(0 Narransi spesso due racconti che forse ricordano, CXXXXI. P. P. Vergerio a Giovanni de Dominis vescovo di segna ww. [B, c. ii b; C, c. 207; R, c. 21 ; (Chemnitz, Stadtbücherei, cod. 51, n. 51)]. Due res passim vulgo narrantur de duobus (b), altero urbano, altero rustico, exigue quidem sortis hominibus, non inertibus 5 tarnen aut prorsus insulsis. que fabulene sint an vero geste res, (a) B P. P. V. Ioanni Domineo Segnensi episcopo C Ad dominum lohannem Segnen-sem imperatorie maiestatis consiliarium facetissima nai ratio R senja titolo. Chem. Petri Pauli Vergerli ad dominum lohannem episcopum Segnensem narratio consolatoria (b) R vulgo de duobus (1) Nel 1432 nominato vescovo di Segna nella Croazia, e nel 1434 consigliere dell’imperatore Sigismondo (Archivio di Stato di Venezia, Grazie, voi. XXIII, c. 97; Senato, Deliberazioni [Secreta], voi. XIII, [1433-6], c. 94b); nel 1439 uno degli ambasciatori inviati dall’imperatore Alberto a Casimiro, fratello di Vla-dislao di Polonia, allorquando Casimiro tentò di strappargli la corona di Boemia; nel 1440 capo della deputazione che offri il trono dell’ Ungheria e la mano di Elisabetta, vedova di Alberto, a Vladislao; Giovanni di Andrea de Dominis da Arbe, fu in quest’ultimo anno trasferito (2 dicembre 1440) da Segna a Vàrad, dopo essere stato nunzio di Eugenio IV nella Germania e nell’Ungheria dal 1437 al 1439. Prima però d’esser eletto alla sede di V.irad, il de Dominis era stato provvisto (ij febbraio 1440) di quella di Vesprim ; nomina che fu indi a poco annullata allorquando fu resa vacante la sede più ambita di Vàrad. Nel 1443 si rinviene menzione di lui a Vàrad, dove cominciò a ricostruire il campanile ruinoso della cattedrale ; e nel 1444 (10 novembre) egli fu ucciso dai Turchi nella battaglia di Varna (cf. Pray, Specimen hierarchiat Hun- garicae, Posonii et Cassoviae, 1779, parte II, p. 181 ; V. Bunyitay, A Viiradi piispòksèg tòrtlnete, Nagyvàrad, 1883, voi. I, p. 262-8; Eubel, Hierar-cbia cit., s. v. Segnen, Vesprim, W aradien). Rispetto quindi al tempo approssimativo in cui la presente fu scritta, non vi può esser dubbio alcuno. L’epistola è certamente posteriore al 1432, e, poiché Nicolò de’ Leonardi ne aveva una copia tra le mani a Venezia nel maggio 1437 (cf. l’epist. seguente), è presumibilmente anteriore alla fine del 1436. A torto dunque il Bischoff (Studien cit., p. 20) vorrebbe assegnarla al 1391-2, identificando Giovanni de Dominis con Giovanni Cardinali da Pesaro, vescovo di Segna, il quale mori, come I’Eubel attesta, nel 1392. Ma ciò che soprattutto c’importa di rilevare qui è la testimonianza del-l’epistola intorno alle relazioni del V. col futuro vescovo di Vàrad. Secon-dochè afferma Filippo Buonaccorsi nella sua opera intitolata Vita et Mores Gregorii Sanocei archiepiscopi Leopo-liensis (ved. Appendice II, doc. vi), il V., insieme col cipriota Filippo Podo-catero, soggiornava per qualche tempo presso Gregorio da Sanok a Vàrad, dopoché Giovanni Vitéz era stato no-