DI PIER PAOLO VERGERIO I3I quo teque simulW superstite, abunde michi omnia suppetitura spero, ut iam, si non didicero, nichil michi dici W defuisse nisi animus possit. vale. Padue, .xiv. kalendas iulii 1395(c). LVIIII. 5 II medesimo al medesimo M W. [B, c. 53 b; P, c. 47; Ra, c. 5°]- Difficillima deliberano (l), eademque maxime periculosa videtur michi, que in prima etate debetur homini, cum, super ge-minum iter constituti, alterum virtutis, alterum voluptatis, quas (a) G quo eque simili (b) B G R orti, dici (c) C Vale Padue kal. iulii 1395 R Vale kal. iulii 1495 (e) B P. P. V. D. Ioanni de Bononia physlco Mugle P Eiusdem ad Ioannem de Bononia physicum Mugle Ra senza titolo. (i) Dal testo della presente risulta che fu dettata da Capodistria, e da ciò sorge un dubbio intorno alla sua data. Secondo il cod. Brunacci la lettera fu scritta nel 1395, ma certamente non tra gennaio e giugno, poiché la serie delle epist. XLVII a LVIII ci presenta il V. allora sempre a Padova. Alcuni indizi escludono poi eh’ egli l’abbia inviata da Capodistria tra il settembre e la fine del 1395. Abbiamo difatti le seguenti indicazioni : epist. LX scritta da Giovanni da Ravenna al V. il 13 settembre da Muggia; epist. LXI scritta dal V. a Giovanni da Bologna il 16 settembre da Padova; epist. LXII scritta dal V. a Giovanni da Ravenna il 22 settembre da Padova ; epist. LXIII scritta dal V. ad Aldo-vrandino da Ferrara il 7 ottobre da Padova ; epist. LXIIII scritta dal V. a Giovanni da Bologna il 16 ottobre da Padova; epist. LXV scritta dal V. a Giovanni da Bologna il 30 ottobre da Padova. Si noti innanzi tutto quanto inveri-simile sia un carteggio tra Giovanni da Ravenna ed il V., qualora questi si fosse trovato a Capodistria mentre Giovanni da Ravenna stava a Muggia; laddove dall’epist. LXIII (7 ottobre) risulta che poco innanzi il V. si trovava con lo Zabarella su i colli vicini a Padova, e nella medesima lettera egli accenna ancora alla peste che infieriva a Venezia e nell’Istria, e dichiara che sta preparandosi per l’anno accademico, il quale, com'è noto, incominciava il 18 ottobre. Resta adunque la sola possibilità che la presente, ove veramente appartenga al 1395, fosse dettata tra il principio di luglio e la fine d’agosto. Ma nemmeno questa ipotesi è scevra di difficoltà. Nella epist. LXVIIII in data 2 marzo 1396, il V. scrive a Giovanni da Bologna: « iamque michi sine te transegisse «multa secula videor, nec triennio «tantum abfuisse sed infiniti pene Per la nota (2) v. pag. seg. Finché vivranno i suoi benefattori, nulla gli mancherà, purché sappia trarne profitto. Capodistria, 1589-1395 (?) Ardua e pericolosa per il giovane è la scelta tra il cammino della virtù e quello dei pia-