593 MDXXI, GENNAIO. etiam li Cui di X refudano, clic non poleno per le 356 ' leze, zoè sier Daniel di Renier, aziò sier Bernardo Murzelo intri in loco suo e sia electo uno di X questo altro mexe; sichè sier Daniel predilo ozi non andò nel Consejo di X, et intra Venere Consier di sora la banchu. Du poi disnar, fo Consejo di X con la Zonta. Feno Cupi per il mexe di Fevrer, sier Bernardo Marzello, sier Nicolò Dolfin nuovi, et sier Domenego Contarini sialo altre fiate ; et poi con la Zonta fece Cao di X in loco di sier Daniel Renier sier Bernardo Marzello predilo, licei el primo electo inlri immediate, che fo dillo sier Bernardo. Fo leto le letere di Franza e di Ruigo eie. Fo poslo gratie e parte particular, non cosse da conto. Noto. Il ducha olim di Urbin Francesco Maria di Rovere, partito da Mantoa, licenliato dal Marchexe suo cugnato per esser fato confalonier dii Papa, vene a Padoa, et doman a di . .. Fevrer vera a Venelia, alozato in caxa di sier Domenego Zorzi qu. sier Alvise suo amicissimo, queslo, aulo licenlia dal Consejo di X di poter venir et habitar in questa terra per esser libera, ma star secreto. A dì 31. Fo la translalion dii Corpo. Non senta offìcii ni banchi, ma si lavora per la terra. Il Doxe va miorando. Eri sera fo fata in Biri una comedia molto bela di Plauto videlicet la .... con alcuue addition, fo assa’ persone, è molto laudata. Gionse et intrò in questa terra, hore una poi terza, sier Domenego Capelo, vien Provedador di Par-mada, a disarmar. Da poi disnar fo Pregadi, licet ozi compie li Quaranta criminal, el questo per Proveder a le cose di Dalmatia. E fossemo pochi, vicedoxe sier Batista F.rizo, che, poi è Consier di sora, non è più stado. Di Sibinico, di sier Alvise Fizamano conte, di 13 Zener. Come vene li el Provedador di l’armada, qual smontò in terra, e solo la Loza, a li zenti-lhomeni e populo disse come era venuto di ordene di la Signoria nostra in loro ajuto per le incursion fanno turchi, e che la Signoria non li mancheria di ogni ajulo. Era con lui la galia soracomito sier Filipo Baxadona, el qual poi parti per Zara. Scrive, bisogna far provision a la terra poi non si poi ajutar cl contado, e far do caradori a le mure, le qual è mal con-dilionade e bisogna fortificarle, imo in alcuni lochi farle di novo, e far uno pezo di mura a la marina a basso. E si mandi 300 provisionati, per non vi esser in quella terra homeni da fati; sono da zercha 1000. Item, empir el numero di cavali di stralioli fin 150, I Diarii di M, Sanuto, — Tom. XXIX. e dar danari al suo successor vera de li per far tal fortification. Di sier Domenego Capelo provedador di l’armata, date a Zara a dì 21. Come si parli di Sibinico, e venuto verso Zara, si trovò a la incursion fece turchi sopra quel territorio, quali hanno depreda et bruxà 11 ville, et questo fo la noie, et la 357 matina 2 bore avanti zorno si parlino. Fono da cavali 600, el andati a la volta di Monte Petrino, unde lui si leva e torna a Sebenieo per veder etc. Hanno dili turchi menalo via anime 500 el gran numero di animali, et se lui non era lì con la galìa, hariano falò più danno; et manda una depòsilion di uno Zuan de .... de la villa di Permian, territorio di Zara, li riferiva di la dilla incursion eie. come se conticn in la lelera ; el che se non era esso Provedador de l’armada, turchi prendevano la Torcia, mia . . . di Zara, e di anime 500 menale presoni. Di rectori di Zara, di 22. Come, la incursion fece turchi, come per soe di eri scrisseno, fono in ville 7. El danno è sialo anime 110 et morti 4, animali grossi 284 et menuli 961. Sono siati cavali 500 venuti di Bossina per via aspra cl insolita per schivar le nostre vardie, di soto il Iago di Laurana a marina via. Li nostri slralioti li andono driedo, ma nulla poleno far perchè andono molto stretti. Per lanto aricordano si provedi; e voriano cavali 200 apresso quelli è de lì, tra i qual fosseno 100 schio-pelieri. Scrive, de lì è slralioti 190, ma sollo diversi capi e non si danno obedienlia. Voriano esser sotto di uno capo, over mandarli uno provedador, et bisogna vardar molli lochi, Laurana, Nardin, Nona etc., è per numero 7. E hanno fato senza spexa di la Signoria uno reduto a la terra ; alozano in li borghi ; hanno do ixole videlicet... dóve polrasse alozar; ma li contadini mal voleno partirsi, perchè, andando su ixole, siali alcuni zorni, non sano poi di che viver. Di sier Francesco Corner el cavalier orator nostro, date in Vormantia. a dì 21 di Vistante. Cornei’oralor dii re Cristianissimo fo longamenle in coloqui con monsignor di Chievers, come lui instesso li ha dito, dicendo è stà mandà per conservar la lianza in la qual la Cristianissima Maestà è desiderosa di perseverar, nè altra commission l’ha se non far residentia de qui, et solecilar li due. 150 mila li dia dar questa Maestà per el regno di Sicilia ; a la qual proposition li disse dillo Chievers quesla Maeslà nou è per manchar. Et poi lo inlroduse dal Re, e repli-cliate queste instesse parole, Soa Maeslà disse queslo voler medemo haver di continuar in l’amieilia eie., 38