345 MDXX, NOVEMBRE. 346 Scrive, uno fra Renier di l’ordine di San Francesco observanli, li Ini parlato voria la Signoria scrivesse al suo Zeneral ministro per farlo provintial, dicendo è bon servitor di la Signoria nostra, è stato confessor dii signor Zuan Jacomo Triulzi, et achadendo guerra fa per la Signoria lui sia. Di Hironimo Dedo secretarlo a Napoli, di 20 Octubrio. Come, mo’ terzo zorno, alcune fusle veneno a Ischia et l'euo danno a uno caxal diio Ro-lino, et questi voleno zertificarsi di la cosa, poi far provision. Eri zonse qui in porlo 4 galle di quelle siate con don Hugo di Monchada, e questi voleno Mietervi fanti suso, el con una altra galla di Francesco Doria, etiam è in porto, mandarle conira dille fuste. Scrive, li foraussiti hanno mandato quel loro capo Zuan Francesco di Colle al Viceré, pregandolo voy perdonarli, et prometeno non far più danni, e molle comunità e cita scriveno lo fazi aziò possino star secure. Scrive a la sfilata vengono li fanti, veneno di Sicilia, siati su l’armata, e fono a Roma e nel camino hanno fato gran danni. Scrive, la illustrissima duchessa di Bari partì di qui Luni con 200 cavali in compagnia per andar in Polonia. Esso Secretano l’ha visitala, verbapro verbis etc. la qual prega la Signoria, manda due casse con odori e altro per apresentar in Polonia, verano a Venelia, che non siano aperte perchè le romperiano. Scrive, li achadete a essa Duchessa, che passando certa aqua il cavalo scapuzò da drio, e si non era la seia di dona caschava da cavalo. Scrive, come don Ferando Ca-strioli è venuto de lì in lelicha, al qual li ha dato la lelera di la Signoria zercha mandar a tuor falconi in Candia per donarli a la Cesarea Maestà. Scrive, li baroni e altri si parlino, quali erano venuli per il parlamento zeneral si dovea far. Scrive, don Alvise Ycardo, fo governador in Brexa, è caslelan de lì, li à diio a uno dal qual lui ha inteso, la Cesarea Maeslà vien a Napoli poi incoronato in Aquisgrana, e la Duchessa avanti il suo partir disse a lui Secretano di tal venuta, ma verà con pochi cavali; per tanto esso Secretano prega queslo aviso sia tenuto secreto. 212* Di Palermo, di sier Pelegrin Venier qu. sier Domenego, date a dì 21 Septembrio. Come a di 6 scrisse a la Fagagnana esser vele 30 francese, diceano voler andar verso Africha, poi ha inleso esser vele 22, zoè gaiioni 12, barze 6, una fusta et. . et erano a la vista et aspetavano zonzesse Piero Navarro. Scrive, a la Fagagnana esser fanti 4000 erano su l’armata spagnola stata in Barbaria, con 9 galie et 5 barze. Scrive, esser /.onte qui le galie di Fiandra di ritorno, hanno remorchialo una nave 600 mia con gran laude sua. Formenti tari 14. Si raco-manda lui e missier suo fra lelo per le cosse di Bavella; quali è molestali a torto. Scrive, in la dila armata è uno capitano normando di gran fama. Fu leto una letera di sier Filippo Minio podestà di Citadella, di 13. Di uno caso sequito de li, di uno ciladin è slà morto ut in Utteris da doi mantoani che fevano lite con uno, el domanda autorità di bandirli con taja eie. Fu posto, per li Consieri, alonlo il caso proditorio in la persona dii qu. Borlolo Lulio di la villa di San Martin sotto Citadela, perpetrato per Zuan Antonio* et Lorenzo di Manloa noncii di Zuane di Recordati manloan et Biasio Salvator qu. Pasqual di la villa di Luvere etc., come apar per letere dii Podestà nostro di Ciladela di 13 Octubrio lete a queslo Consejo: per tanto sia dà facullà al predilo Podestà di proclamarli di novo, et non comparendo o comparendo possa bandirli di Venelia e lochi, con taja L. 500 vivi et L. 300 morti a chi li apresenterà in le forze, e li soi beni siano confiscati : 170, 3. Fu poi intrato in la parte di Savii sora le acque, et messeno sier Antonio Condolmer, sier Gasparo Malipiero cl sier Marin Morexini.savii sora le aque, atento è in trevisana campi zercha 50 confiscadi iu la Signoria nostra, tamen non è slà mandà la conlì-schalion ad execution, et nomina dove i sono, però sia preso : che per ditti Savii sora le aque sia venduti dilli campi e li danari convertiti a beneficio di cavar etc. Et li do Cai di X Foscarini e Renier li impediteno, voleno veder la leze. Fu poslo, per li ditti, che la cavalion di rii, quali si feva per li Proveditori di comun, sia deputala al suo officio ; e li danari depuladi a queslo de calerò siano portali al dilto officio; e che col Colegio possino far cavar canali e rij come achader.à. Item, aziò li danari siano ben spesi, la revision dii ditto officio sia comessa a li Provedadori sora la revision di conli, con altre clausole ut in parte. Et di questo il Consejo molto mormoroe, prima, che loievano l’autorità 213 di Proveditori di comun, poi loro non poteva darsi revedadori di so conti chi a loro parevano, unde li Consieri, Cai di XL e Savii introno con loro in opinion, e andò la parte: fu presa. Ave 124 di si, 57 di no, 2 non sincere. Fu posto, per li ditti, poi lelo una suplication di Vita ebreo, qual fo condanaio in Quarantia dar ducati 400 a l’Ofìcio sora le aque e bandito per anni 3 di Venetia; et domanda di gratia voi dar ducali 150 al dito Officio sora le aque e li sia permudà il bando predito, et possi venir in questa terra, unde messe-