Dl PIER PAOLO VERGERIO ^37 LXXXXIII. P. P. Vergerio a Manuele Crisolora (*> <0. [B, c. 57; B3, C. 87 B; P, c. 49]' Cum certus antea michi videbar, ex iis W que a pluribus audis-sem(‘>, abesse te iandiu Italia, dum imperatorem vestrum in ulteriorem Galliam sequeris; omnes enim, quos percontabar inde venientes, uno consensu fatebantur abiisse imperatorem trans Alpes cum W eius comitatu W nec quenquam in Italia restitisse ; nemo (a) B P. P. V. B) senza titolo. P Eiiisdem ad (b) B P ex his (c) B> P audi- vissem (d) P om. cum (1) Eletto quale maestro di lettere greche nello Studio Fiorentino con una missiva della Repubblica in data del 24 marzo 1396, Manuele Crisolora era finalmente giunto da Bisanzio a Firenze il 2 febbraio 1397, giacché in quel giorno «se coram dictis magnificis «dominis representavit », per accettare l’elezione sua, secondochè era stata modificata l’i 1 dicembre dell’anno innanzi (cf. Novati, Epistolario cit., voi. Ili, p. 119 sgg.). L’insegnamento del Crisolora non durò, però, oltre il principio del 1400; sin dagli ultimi mesi del 1399, la moda imperversava a Firenze, ed il IO marzo seguente egli stesso dovette lasciare la città per raggiungere l’imperatore Manuele II Paleologo, arrivato il primo marzo a Venezia, e con lui si recò presso Gian Galeazzo Visconti a Pavia (cf. E. Legrand, Bibliographie Hellé-nique, Paris, voi. I [1855], p. xxir nota 3 ; R. Sabbadini, V ultimo ventennio di vita di Manuele Crisolora in Giornale Ligustico, Genova, 1890, a. XVII, p. 321 sgg.). La data della presente e dell'epistola seguente, che pare sia la redazione definitiva, va quindi fissata non più tardi dell’estate del 1400. Nel Dialogus ad Petrum Paulum Histrum (stampato dal Klette in Beiträge %ur Geschichte und Litteratur der italienischen Gelehrtenrenaissance, Greifswald, 1888-90, II), il Bruni, accennando alla partenza del Nostro, dice: « Verum quia seu rati tiones rerum tuarum seu fortuna que-« dam sic voluit ut a nobis invitus ab « invitis distraherere » ; ciò che sembra indicare che il V. avesse un motivo per il ritorno a Padova, che fosse estrinseco alla partenza del maestro greco. Comunque sia di ciò, siamo indotti a credere che durante la sua lunga assenza da Padova egli avesse compiuto a Bologna lo studio di diritto civile incominciato verso il 1395, in modo che si trovasse ormai in grado di dedicarsi, sotto la guida dello Zabarella, al diritto canonico. E difatti l’ultima volta che era stato nominato nei Monumenti prima della sua partenza, egli vi comparve il 4 luglio 1397 quale «arcium « et medicine doctor», laddove lo troviamo menzionato il 17 maggio 1400 col titolo « in iure civili peritus », e poi, dopo una seconda assenza da Padova, il 26 febbraio 1402, come « artium et «medicine doctor et scolaris in iure « canonico ». (2) Manuele Paleologo arrivò a Parigi il 3 giugno 1400, e vi rimase due anni (cf. Legrand, op. cit., vol. I, p. xxv). Padova, estate (?) 1400. Spiega la propria esitanza a scrivergli, credendolo ormai in Francia ;