XVIII PREFAZIONE Nel 1397, compiuta ormai la recensione de\\’Africa (epist. LXXXII), Pier Paolo fece ritorno a Bologna, donde scrisse a Lodovico degli Alidosi, in data del 30 settembre, la celebre invettiva (epist. LXXXI) contro Carlo Malatesta per l’atterramento, a Mantova, della statua di Virgilio, sostenendo con garbata ironia la difesa degli autori pagani contro i detrattori degli studi liberali. In tal modo l’invettiva viene ad occupare un posto di vanguardia, per così dire, nella polemica che, accennata nelle epistole del Petrarca (di cui il Nostro nell’invettiva fa menzione) e nel libro XIV della Genealogia deorum del Boccaccio, fu agitata nel 1406 a Firenze tra Coluccio da una parte e fra’ Giovanni da Samminiato e fra’ Giovanni Dominici dall’altra, avversari costoro della classica coltura. Al principio del 1398, essendo lo Zabarella spedito da Francesco Novello in missione diplomatica presso papa Bonifacio IX, il Nostro visitò Roma nel di lui seguito (epist. LXXXII I-LXXXVI), e così ebbe modo di stringere col futuro pontefice, Cosma Migliorati, cardinale bolognese, quei rapporti di cordiale amicizia che sette anni più tardi dovettero ricondurlo in corte di Roma (epist. LXXXVIII-LXXXVIIII). Egli però non vi si trattenne allora, ma, tornato che fu a Bologna, declinò le profferte cortesie de’ nipoti del Migliorati per recarsi, al principio dell’autunno, e per la terza volta, a Firenze. Scopo del viaggio fu il suo desiderio d’imparare la lingua greca da Manuele Crisolora, il quale, chiamatovi dalla Repubblica, aveva iniziato il suo insegnamento sin dal febbraio 1397 (epist. LXXXXIII— LXXXXVI). Senonchè, verso la fine del 1399 la peste cominciò ad infuriare in