DI PIER PAOLO VERGERIO 47 sciam ut hi qui longius a rebus absunt, verius eas evidentiusque compertas habeant quam qui presentes affuerunt. quod ideo fieri puto, quoniam hi qui adsunt, parum in querenda W veritate solli-citi, singulis qui (b> se vidisse [aut] audivisse asserunt(c) credere 5 prompti, varietate sermonum sepenumero ambigui tenentur (d); re-liqui autem maiori rerum admiratione commoti, nonnisi his que publica fama aut veris litteris didicerunt, assentiunt. quanquam igitur ita sit M, rem tarnen hanc et statum belli, qualem ego accepi, scripturus sum. ac primum^ ea, que iam pridem noveras, omitto io maxima humanarum rerum fragilitatis argumenta : ut Padua, urbs validissima, triplici muro circumdata, inexpugnabili arce munita, refertissima populo, magnisque fulta presidiis, et insperato et momentaneo eventu capta sit et intra fereW decem et octo mensium spatium bis dominium® permutaverit; ut Verona, novitatum 15 avida, non tam prudenter W quam animose se vindicans sue teme-ritatis subitas penas dederitW. magna utique sunt que hactenus acta sunt, sed maiora fortuna portendit ©. in hoc enim bello quod (a) P parum in inquirenda Mur. par in inquirenda (b) P singuli qui (c) C as-serant (d) BPG teneantur (e) P sim (f) Mur. ac prlmum (g) Mur. suffulta (h) P ferme (i) Mur. dominum (k) Mur. prudentes (1) T protendit (1) Con l’armistizio stipulato al campo visconteo il 21 novembre 1388 Francesco Novello cedette il suo dominio al Visconti, conservando il castello di Padova e la città fino all’accordo da conchiudersi con il vincitore a Pavia. Intanto un governo provvisorio, scelto dal popolo di Padova, accoglieva con giubilo il condottiere visconteo Giacomo dal Verme, il quale entrò nella città il 18 dicembre, inaugurando cosi di fatto il nuovo dominio. Il 21 giugno del 1390 Francesco Novello giunse improvvisamente a Padova, e, varcate le due cinte di mura, occupò le piazze, apri le carceri, e costrinse il presidio a rinchiudersi nel castello che cadde anch’esso il 27 agosto (cf.Pastorello, op. cit.,pp. 35 e 41). (2) Non appena giunse a Verona la notizia dell’occupazione di Padova da Francesco Novello, scoppiò una sommossa popolare, che costrinse il presidio visconteo a ritirarsi nel castello. Questo tumulto, « non aiutato da mi-« lizie, non animato dalla presenza « degli antichi signori», avvenne il 24 giugno, ma il giorno seguente, Ugolotto Biancardo, alla testa di truppe viscontee destinate a Padova, entrò nel castello, e uscitone il 26 giugno, fece carneficina dei ribelli. Poi lasciando Verona disfatta, egli prosegui per Padova (cf. Pastorello, loc. cit. ; Verci, op. cit., XVII, p. 122 sgg.: Ga-tari, Cronaca Carrarese in Rer. Ital. Script. *, XVII, 1, p. 421 sgg.; Miner- BETTI, Op. Cit. p. 104). sia da coloro che vi prendono parte, sia dagli estranei. Accenna il ricupero di Padova, e la sommossa di Verona. Alla guerra presente