340 EPISTOLARIO gato per le gentilezze largheggiate, e ancor maggiormente, per la di lui virtù. In quanto all'ob-bligo che spetta solo a lui, se non può emularlo nei buoni uffici, studierà di farlo coll'affetto e coll’ osservanza. L’altro debito invece è più generale, poiché tutti sono debitori dell’uomo virtuoso, S iore tarnen debito nequaquam absolvor, qui tibi pro tuis in me officiis ac perpetua benivolentia plurima debeo, pro integritate vero ac singulari virtute tua omnia, ac illa quidem, que dixi, iure proprio debeo, pro quibus mea facultate, quecunque est, tuo arbitrio utaris. nam absolvi tibi ita abs te cupio ut, quo plus(a) re-tulero