401 MDXX, NOVEMBRE. 402 condanason in Rialto. Fi questi fono quelli che menò in questa terra Piero di Longena condutier nostro, et tre altri absenli, pur per monede false, ma publi-ce proclamadi, fono banditi di questa cità, terre et lochi, con taja, sicome dirò etiam di soto. In questa matina vene Ambroxin corier di Roma et portò letere particular. È zorni 10 partì. Disse a bocha il reverendissimo Cardinal di Bibiena ditto Santa Maria in Portico è morto a Roma, poi il partir suo, qual stava in extremis, e per camino intese certissimo esser morto. Havia intrada ducati .... milia, una abalia in brexana dilla ... e una in Friul dita Sumaga, qual par renoncioe a suo nepole, et il vescoado li delte il re Christianissimo in Franza di... . non havendo potuto aver el possesso, man- doe.....Valier di sier Carlo suo domestico de lì, per comporsi col Re e renonciarlo havendo pension. 244 Di Roma, ave letere di sier Hironimo Lippomano, di 14, et tamen non vi è di l’Orator nostro, et le portò domino Sebastian Maradino, vien a Venetia, al fìol dii qu. domino Petro di Bibiena, a portarli nova di quanto ha lassalo suo barba il Cardinal Bibiena a lui e a le sorele; el qual vegnirà in C zorni. El Cardinal predilo morite Venere di note a dì 9 dii mexe, fu sepullo e posto in deposito in Aracceli, et ordinato sia portato a santa Maria di Loreto e li sia fato una sepoltura. 11 Papa è fuora a spasso, tornerà a la fin dii mexe; et il reverendissimo Medici zonse Luni a dì 5 dal Papa. Scrive, la duchessa di Bari, olim di Milano, zonse qui in Roma Sabato a dì 10 el è venuta molto honorata, et il Papa li fa far le spexecon farli dar ducali 100 al zorno. Dilla Duchessa è di anni 52, ha assai bona ciera, era andata fino a santa Maria di Loreto per andar poi in Polonia da la figlia, poi, non se intende la causa, è ritornata qui. Si parla di queslo variameli le ; aspeterà il ritornò dii Papa, et non va più in Polonia. A dì 10 morite la moglie fo di domino Auguslin Gixi, la qual è andata presto drieto il marito. Era de le nostre de Venelia. Per la incoronation di lo’Imperator fata in Aquisgrana a dì 23 Octubrio, questo orator suo ha fatto 3 sere continue fuogi el feste. Si lien qui a Roma dilto Imperator sia per ritornar in Spagna, perchè quelle cosse sono più in confusione che mai. Scrive, el Cardinal Bibiena havia la legation di Perosa, il Papa si dice la darà overo al Cardinal Cortona, ma più presto si lien a Salviati, e il Cardinal Grassi ha auto la Segnatura di justitia, cossa lo nolificlia, ma di pocha utilità. Scrive, ozi a dì 12 è slà fato le exequie con gran pompa al Cardinal ... che morite noviter. El Papa acontenlò li soi galdano l’intrade ancora da / Diarii di M. Sanuto. — Tom. XXIX. 1520 a 1521. Scrive, la moglie di Auguslin Gixi fo sepulta al Populo. El Papa partì el di di Morti poi vesporo. Starà fino a Santo Andrea e per questi castelli a i soliti piaceri; assa’ cardinali 1’ ha sequilato. Noto. A dì 15 fo scrito per Colegio a li rectori di Verona, aldili li oratori ili la Comunità di fili di case si pagava per loro a li soldati ducati G14 el loro rectori recluse in 470, volemo la Signoria li pagi ili tre mexi in tre mexi, e li danari si manderà in Cologna. Fo scrito a Bergamo a dì 18, zercha il sasina-menlo fato al corier milanese apresso Bergamo, fa-zino inquisition. Fo espediti sier Polo Valaresso e sier Piero Bol-dù, electi per le diferentie di le aque tra padoani e quelli de Polesene, con spese ducali 4 al dì, pagali per mila da quelle do camere. Il terzo sier Nicolò Tiepolo refudò. A dì 20. La matina in Colegio fo lelo tetrre di 244 * Roma, di V Orator nostro, venute eri, el lele nel Consejo di X, et di Napoli, il sumario dirò poi. Veneno li Procuratori sopra la vendilion dii Monte Nuovo in Rialto, el vendeteno do bolege; si-chè comenzono a dar principio, videlicet a lauto Monte Nuovo, ut in parte. Da poi disnar, fo Pregadi, et leto le infrascriple letere. Et prima una parte, fu posta per li Consicri, di certa livellalion fata per il reverendo domino Andrea di Minuti archiepiscopo di Monovasia et canonico di Gierapietra, a Zuan Abramo qu. Stefano di Candia. e de’ la prebenda del ditto canonichato per ducati 50 a l’anno per anni 29, con ulilità, come ap-par per la sententia aposlolieha. Io non la vulsi ba-iotar. Fu presa. 84, G, 9. Fo leto una letera di sier Lunardo Emo podestà di Verona. Di uno caso sequito a uno Zorzi Faella ciladin de lì, a hore ]/2 di noie, su la strada, assaltalo da incogniti et podio manchò non fusse morto, et queslo instesso li fo fato essendo a Vene-lia pur da incogniti ; et non sapendo da chi guardarsi. Dimanda li sia dà autorità di poter proclamarli, con darli taja chi quelli o alcun di loro acuserà etc. El fu posto, per li Consieri, chi acusa habbi L. 500, el sapendo, li possi mclcr in bando Venelia, terre et lochi, laja vivi L. 500, morii L. 300, e dito Zorzi Faella lui con uno servitor possi portar le arme a Venelia e nel dominio. 132, 24. Fo leto una letera di sier Agustin da Mula podestà et capitanio di Ruigo, di 22 Octubrio. Di uno caso sequito in la villa di la Costa, per uno 26