94 EPISTOLARIO Padova, ottobre 1394. Molte lagrime aveva egli sparse nIPannunzio che Santo fosse stato ucciso, quando giunse la lieta no* velia essere falsa quella notizia. Correva infatti voce che in mezzo alle lotte intestine del Friuli ei fosse stato assassinato assieme con il patriarca Giovanni; la cui atroce morte aveva sbigottito e XXXXII1. Il medesimo al medesimo W (■). [B, c. 69; C, c. 228 b; R, c. il}]. opiosas lacrimas, mestissimi animi lugubre donum, dederam, iamque litteras parabam quibus me communesque amicos, 5 quoad possem, solverem merore, cum detestandam horrendamque(b) semper, dum meminero, vocem, que miserabilem exitum tuum dixerat, letus rumor adveniens falsam nuntiavit. creditum enim, cum, propter seditiones eius provincie quondam meo iudicio preter ceteras felicis, nunc lacere et dissipate, seditiones, inquam, heu(c) 10 nescio quando fìniendas, magnus ille vir ex alienis odiis ferro occi-disset, te una comitem simili perditum fato, que res et gravis et dura W nimium, universos, qui patrie conditiones norunt, exter- a) B P. P. V. C • P. P. V. S. D. Iohanni de Bononia phisico, alibi et melius Sancto • de Peregrini*, ut mattu aucloris comperi ». R sen^a titolo. PM c. 133 b.' " In antiquari ■ tantum codice epistola hec legitur ■ (b) C R detestandam et horrendam (c) C R heu, inquam (d) C dira , (1) Giovanni Sobieslaw di Moravia, figlio di quell’Arrigo marchese di Moravia eh’ era fratello dell’ imperatore Carlo IV, fu promosso nel 1387 dalla sede arcivescovile di Olmutz al patriarcato d’Aquileia. Accusato dei più gravi delitti anche presso la santa Sede, ma soprattutto perchè aveva iniziato ad Udine una riforma della costituzione municipale (ciò che gli procurò ad un tempo l’appoggio del popolo e la più fiera opposizione dei Savor-gnani, fattisi partigiani delle mire politiche di Venezia), il patriarca fu barbaramente trucidato il 13 ottobre 1394 dal giovane Tristano da Savorgnano assistito da nove sicari. Cosi Tristano vendicò l’assassinio di suo padre Federico, ucciso, secondochè si diceva, con la connivenza se non addirittura dietro l’ordine del patriarca medesimo il 15 febbraio 1389 (cf. V. Marchesi, Giovanni di Moravia patriarca d’Aquileia in Atti del R. Istituto Tecnico di Udine, serie II, anno 1,1883 ; G. Cogo, Il Patriarcato d’Aquileia e le aspirazioni dei Carraresi al possesso del Friuli nel Nuovo Archivio Veneto, voi. XVI, parte 2, 1898, p. 222 sgg.; Manzano, Annali del Friuli, VI, p. 89). Santo dei Pellegrini, che non era più vicario del patriarca, essendo stato Andrea Monticoli di nuovo nominato a quell’incarico il 14 settembre 1394, (cf. V. Ioppi, Documenti inediti sulla storia di Muggia in Archeografo Triestino, V, 1877, P- 31S ; doc. XVII), era tuttavia vicino al patriarca, come si desume da un documento del 5 febbraio del 1394, in cui egli fu nominato uno degli arbitri fra Giovanni ed il comune di Sacile (Gloria, Monumenti cit., II, p. 281). Non c’ è dubbio pertanto che la presente fu indirizzata a lui, e quindi l’ascriviamo alla fine dell’ottobre del 1394.