DI PIER PAOLO VERGERIO 399 EPISTOLE DI DATA INCERTA O CXXXXIII. P. P. VERGERIO AD IGNOTOWt'). [B, c. 70 b]. 5 A Tir insignis, existimavi ita apud te exuscitari posse memoriam V nostri, si tu aliquid a domino Francisco habuisses et ego ad te illum misissem. ita enim necesse est ut utriusque nostrum me-mineris. neque id quidem, quo suspicarer excidisse nos tibi, qui (a) b p. p. v. «cosi persuasivi a ser Antonio, che «questi non solo riconobbe il proprio « errore, ma si fè sostenitore dell’opi-« nione che avea fin allora oppugnata ; « talché tornando del ’99 ad infierire « in Italia la peste ed essendosi lo Za-« barella... ritirato per fuggirla cogli « altri colleghi a Monselice, il nostro « notaio gli scrisse per biasimare la « risoluzione. La lettera del Chelli « non ci è pervenuta ; ma possediamo « invece la risposta dello Zabarella, « conservata da due codici Marciani, «Lat. XIV, 127, c. 183-94; XIV, 129 «c. 15JA-157B». (Novati, loc. cit., p. 97-8). Di questi codici, il secondo e più corretto, che apparteneva un tempo al convento di S. Michele di Murano (*) Raccogliamo sotto questo titolo sette componimenti, compresavi un’epistola dello Zabarella, di cui alcuni ci sono pervenuti in istato frammentario, e l’ultimo è di incerta paternità. Nei nostri codici essi si trovano conservati senza indicazione di data e, con una sola eccezione, senza il nome del destinatario; talché per ragione cronologica non potevano trovar luogo acconcio nell’ordinata serie delle lettere. (1) Di ser Antonio di ser Chello da S. Miniato, notaio de’ priori di Firenze, si trovano notizie che vanno dal 13803! 1403 in Novati, Epistolario cit., voi. II, p. 80 sgg. Dalla lettera che Coluccio gli indirizzò il 7 agosto 1383, risulta che «la peste che co-« minciò a serpeggiare in Firenze sulla «fine del 1382, indusse [ser Antonio] « a fuggirsene a S. Miniato insieme ad «altri concittadini e colleghi», fuga biasimata dal Salutati quale frutto, non di prudenza, ma di follia e di paura. Alla risposta del dabben notaio, il quale si sentiva offeso dal rimprovero, il Salutati replicò, in data del 21 agosto, con altra lettera lunghissima, e gli argomenti ch’egli addusse « parvero infatti Padova (?) Dopo 1400 (?) Sollecita l’amico A ricordarsi di lui e dello Zabarella,