FONTI DELL’EPISTOLARIO XXXIII (Bp) - sono notevoli soprattutto per illustrare la storia dell’Epistolario e per chiarire le relazioni esistenti tra i codici del primo gruppo: 10. 11 cod. Lat. cl. XIV, 254 (Ra); 11. Il cod. Lat. cl. XIV, 210 (PM), ambedue questi della Biblioteca Nazionale di S. Marco; 12. Un cod. non numerato dell’Archivio Gravisi-Barbabianca di Capodistria (G). B-B4, cartaceo, di carte scritte novantasette, mis. mm. 220 X 325, legatura relativamente moderna in pergamena e cartone, comunemente designato « Brunacci » o « Brunacciano », consiste dal sec. Win in poi di quattro raccolte scritte da diverse mani tra la seconda metà del sec. xv ed il principio del sec. xvi, e già legate insieme in un solo volume quando verso la metà del sec. xviii entrarono in possesso dell’abate BrunacciJ. La prima ' È una miscellanea umanistica di svariata contenenza, scritta da nitidissima mano del sec. xv exeunte, di carte duecento, mis. mm. 208 x 309, di cui l'ultima porzione (c. 176-200) racchiude epistole di Sicco Polenton. I componimenti del V., sparsi qua e là nel codice, vi sono trascritti nell'ordine seguente : le epist. XXVII e XXXIIII, il carme «Carriger nobis pater», le epist. LXXXI, CXXXX, CXXXXI, il De siiti urbis Ius ti no politane, i due scritti dettati in occasione delle esequie di Francesco il Vecchio, assieme con l’epitafio dello stesso, il discorso Pro Francisco Iunior e de Carraria. Ad Populum : « Vellem ego, optimi « viri », le epist. XVI e LXXXXVIII, due de’ discorsi in onore di san Gerolamo, le epist. CXXVIIII, CXXXI, CXXI, CXXII, i distici «Omnia iandudum », e « P. P. Verger» Iustinop. vel ut magis opinor Guarini V. iocundissima facetia : « * Sotveramus e Patavio urbe ’ (rie) ». Quest’ultimo componimento, con l’erronea attribuzione al V., leggesi pure nel cod. G. 6, 8, 26, c. 23, della Bibl. Bertoliniana di Vicenza (cf. G. Ma zza TINTI, Inventari dei manoscritti delle biblioteche d" Italia, voL II, Bertoliniana, n. 492). * L'abate Giovanni Brunacci, archeologo e storiografo padovano, nato a Motjselice fl 2 die. 1711, mori il 31 ottobre 1772. Per notizie intorno alla sua vita vedasi G. B*orro, L'abate Brunacci, storiografo della Chiesa padovana in Bollettino diocesano di Padova, ann. XII, 1927. Che le quattro parti di B fossero già legate insieme prima che il codice divenisse proprietà del Brunacci, lo desumiamo anche dalla notizia che ne dà Apostolo Zeno (f 1750) nelle Disser-trioni Coniane. Venezia, 1752, voi. I, p. 60: notizia ristampata con molte ag- t