e rimanda il libro avuto a prestito, protestandosi pronto a tutti i suoi cenni. Bologna, 1 gennaio'1388. Incerto dello stato dell’amico, teme che non gli sia avversa la fortuna, che suole mostrarsi maligna coi buoni. 6 EPISTOLARIO illum rimare, et quicquid in illo reperieris, tuum crede. librum tuum cum multa diligentia transcriptum remitto tibi, tu in his et**5 in aliis officiis me utere arbitrio tuo. vale. Iustinopoli, ka-lendis maiisW. III. 5 Il medesimo a Santo dei Pellegrini («><'>. [B, c. 25; P, c. 23; C, c. 258]. Scire crebro equidem vellem certum(d) quid de sospitate tua deque successibus tuis, amice, quos non satis prospere (e> tibi contingere vereor, sic semper bonis adversante fortuna nec reddente io (a) Go in iis et (b) B P 1379 C 1399 Go 1419 (c) B Eiusdem ad d. Santum Peregrinimi C Ad dnum Sanctum de Peregrini* P Eiusdem ad Sanctum Peregrinum (d) C cupio equidem certum (e) P prospero« ricordato nei nostri documenti è il fisico salariato che stipulò contratto di servizio a Muggia in data del 24 maggio 1419 (Archiv. Civico di Capodistria, voi. XV, pagina non numerata). (1) Intorno a Santo dei Pellegrini si trovano succinte notizie in Liruti, Notizie delle vite ed opere scritte da' letterati del Friuli, Venezia, J/60, I, pp. 310-2 ed in A. Hortis, Di Santo dei Pellegrini e di Blenghio dei Grilli in Archeografo Triestino, nuova serie, voi. VIII, 1882, p. 401 sgg. Secondo lo Jenner, Genealogie delle Tredici Casate Triestine, ms. della Biblioteca Civica di Trieste, voi. I, Pellegrini tav. II, Santo nacque verso il 1340 da un ramo dell’ antica famiglia decurionale dei Pellegrini, ascritta, sin dal 1246, alla Congregazione dei Nobili, ma se a Trieste oppure a Capodistria, rimane incerto. Il V. nell’epist. LXII lo chiama «con-« civis meus » e quindi pare verisimile che fosse parente di quel Nicolò Pellegrini di Capodistria, al quale il se- nato Veneziano accordò licenza di recarsi a Roma per l'acquisto del giubileo del 1350, purché entro due mesi ritornasse a Venezia, ov’ era stato confina to per la rivolta del 13 48 (S e n a t o, Misti, XXVI, c. 46 b). Nel 1369 Santo stava ancora a Capodistria, come si desume da un istromento a rogito di lui per Colmano Vergerio, il 27 gennaio di quell’anno, ed in quel tempo egli esercitava il notariato con la qualifica di licenziato in diritto canonico (Archivio Ci vico di Capodistria, voi. VII, c- 339)- Prima del 1384 egli si era allontanato dall’Istria; non però definitivamente, come afferma l’Hortis, poiché lo troviamo ricordato più volte nei documenti Capodistriani tra il 1388 e il >392; per esempio, il 23 giugno, 1388, egli vende ventidue « urne di « vino » a Giovanni Zarotti (voi. VII, c. 286); nel 1391 è possessore di un «fundamentum salinarum» (ivi,c. 55); il 6 aprile 1392, è citato, benché assente, come « fumitor et executor testa-