474 EPISTOLARIO mi. Vita adespota di Pier Paolo Vergerio trascritta in un codice del «De ingenuis moribus» che si conserva nel-l'Archivio Diplomatico di Trieste('). [Cod. dell’Archivio Diplomatico di Trieste, c. 62; B. Ziliotto, Una biografia ^ quattrocentesca di P. P. Vergerio in Pagine Istriane, X, 1912, pp. 66-7. (Z)]. Hic P. Paulus Iustinopolitanus Patavinus fuit. eius adhuc affines extant. vir summe auctoritatis, doctor utriusque iuris, philoso-phus moralis et naturalis, orator summus, poeta maximus, litteris W grecis et latinis refertissimus. hic apud illos dominos Cararienses, qui io Patavinam urbem ditione tenebant, in summo precio habitus est, ut eius virtus merebatur (b). quare, dominis (c) Venetis illam urbem ca-pientibus, defunctisque dominis de Cararia, P. Paulus, dominio Veneto-rum se suspectum credens, proinde vite sue non parum timens, in Pan(n)oniam secessit, opinatus non tutam vitam in Italia se(J) ducturum. 15 ibi diu vixit, quantum augurari possumus circiter triginta et sex annos. mortuus est de mense iulii .1444. in Pannonia. reliquit multos libros (a) Z libris (b) Cod. Z verebatur (c) Cod. dominis is venetis (d) Dopo Italia il cod. ripete se, parola già scritta, forse per inavvertenza, tra non e tutam (1) Oltreché nel codicetto tergestino, donde noi l’abbiamo riprodotta, questa Vita del Nostro leggesi in parte nel cod. Vat. 1791 del De ingenuis moribus, dove si arresta alle parole « vite sue «non parum timens». È dessa la più antica biografia del V. che possediamo, e risale, come il contenuto attesta, ad una data non molto posteriore alla di lui morte. Il codice predetto, cartaceo, di carte 89, mis. mm. 103 X 137, reca d’altra mano la seguente nota, che si riferisce al De ingenuis moribus : « Impressum fuit Mediolani per Phi-« lippum Luvanium 1477, unde titulum «exscripsi 1480. AntardusAntardius». Fu acquistato a Lipsia per l’Archivio Diplomatico nel 1907 per 108 marchi. Trascritta dopo il trattato, la Vita V’è seguita (c. 64-89) da due compo- nimenti che raccontano episodi dalle Vite de’ santi Padri del Deserto; il primo, che principia: «Qui navali prelio «dimicaturi sunt», è frammentario, mancandovi la fine ; il secondo reca la Vita ili san Paolo eremita, ascritta a san Gerolamo. Notevole è l’accenno alla ragione per cui il V. si sarebbe allontanato da Padova nel 1405 ; il biografo ha confuso la cronologia, ma nulla esclude che il V. abbia affrettato la sua partenza per motivi di sicurezza personale, laddove, se diamo retta invece al favoloso Papadopoli, il quale intona le lodi d’un Vergerio veneziano, il Nostro parteggiò apertamente per la Repubblica contro Francesco Novello, e fu perciò costretto già nel 1403 a chiedere un congedo che il signore di Padova graziosamente gli accordò (cf. doc. X).