5« EPISTOLARIO in lui in quest’or* di pericolo. Recitano i Bolo- J'ncti con animo orte ai Visconti; è meglio perire liberi che vivere in schiavitù sotto una dura tirannia. Padova, 6 marzo 1391. Poiché, secondo i dettami de’ sapienti, bisogna conoscersi prima di amarsi, reipublice ab humeris tuis pendei, tota in te spectat, et in hoc tam grandi status sui discrimine tua et aliorum sapientiurn virorum consilia expetit, admone concives tuos ut forti et interrito animo adversus tyrannidem perstent C») («>} et libertatem, que nunquam bene nisi amissa cognoscitur, tenere studeant, eligantque potius viri 5 fortes in libertate sua felices occumbere quam in miserrima ser-vitute viventes dure tyrannidis iugum pati, vale, vir insignis, et me tuum crede. Padue, primo februarii 1391. XXX. P. P. Vergerio a Zaccaria Trevisano (b) (j>. 10 [B, c. 62 b; P, c. $i b ; Go, c. 66 b]. Servabo tecum, vir egregie, voloque ut mecum serves, primum precipuum documentimi quod in ineundis^ amicitiis servari W sapientes iubent, ut, scilicet, prius noscamus nos invicem quam (a) B persistent P persistant 11 Sab badini corr. in perstent (b) B P. P. V. Za-chariae Trivisano Veneto P Eiusdem ad d. Zachariam Trivisanum Venetum (c) P quo in ineundis (d) Co servare (1) Cf. la lettera aggiunta II (p. 259 faVCEpistolario cit. sopra) dello Zam-beccari a Gian Galeazzo Visconti in data del primo maggio 1930. Nel settembre e neH’ottobre del 1391 egli fu dogli Anziani del comune Bolognese. (2) Intorno alla vita di Zaccaria Trevisan, particolarmente per il periodo bolognese s’aggiungano al ragguaglio dato da Giovanni Degli Agostini (Notizie islorico-critiche interessanti la vita e le opere degli Scrittori vinili ani, Venezia, 1752, p. 310 sgg.), e da C. Cicogna (Delle Iscrizioni veneziane, II, p. 87), i risultati delle indagini più recenti del Novati (Epistolario di Coluccio Salutati cit., Ili, P- 349 sgg.). Nato forse qualche anno prima del 1370 a Venezia, Zaccaria di Giovanni Trevisan al tempo della presente si trovava a Bologna, e, laureatosi già nel 1394 in utroque, ottenne nel 1397 la lettura del De-cretum nello Studio Bolognese (Dal-lari, I Rotuli cit., IV, p. 21). Raccomandato al pontefice dal comune di Bologna quale candidato al patriarcato d’Aquileia nel 1394, anno in cui pare che si ammogliasse con Caterina di Giovanni Marcello, il Trevisan fu nominato nel 1398 podestà di Firenze, e nel 1399 senatore di Roma. Dal 1401 sino alla sua morte, avvenuta nel 1413 mentr’era podestà di Padova, il Trevisan servì instancabilmente la veneta Signoria, nelle trattative del 1403 con Ladislao di Durazzo per l’isola di Corfù, come provveditore della Repubblica nella guerra contro i Carraresi nel 1405,quale oratore presso Gregorio XII nel 1407, e governatore successivamente di Zara e di Sebenico nel 1409 e nel 1412. Cf. le epist. CXXVHII, CXXXI, e CXXXVII.