DI PIER PAOLO VERGERIO I2J noveram, rem ausus sum reserare, metuens ne forte consilia nostra preriperent. ipse vero recognovit me protinus, non quidem no-minatim, ut qui nulla ei familiaritate iunctus essem, sed quem ali-quando ad se venientem audisset, crebroque Bononie, dum in studiis 5 ageremus, vidisset. beneficii, quod in me tunc contulit, memoriam ei feci, nani universam examinis conventusque mei impensam, que ad se spectabat, michi remisit <*). quamobrem magis me sibi di-lectum reor, ut eos, quos aliquando opibus ccnsiliisque nostris adiu-verimus, solemus W. duobus ex familia sua sacerdotibus admo-10 dum familiaris sumW eosque dudum cognovi, camerarium et item expensorem, Florentinos ambos, spero bonum exitum habiturum desiderium nostrum, nam quod ipse responderit non!b) attinet dicere, ñeque enim aliter aut tuto poterai aut honesto debcbat, qui nondum in provincia sua fuisset. sed ea summa fuit, se, cum eo (a) P cancella solemus (b) B om. non (i) D’un esame privato e d’un dottorato del V. a Bologna non abbiamo altra testimonianza che questa. Egli, tuttavia, è chiamato dottore nelle arti fin dalla prima volta che nei Monumenti padovani ai 5 maggio 1391 si fa menzione di lui. D’altra parte è noto ch’egli sostenne tutti gli esami di li* , cenza e di laurea nelle arti, nella medicina, e nel diritto e canonico e civile, tra il 5 ed il 7 marzo del 1405 a Padova (Zonta e Brotto, Ada cit., p. 483-4). Il Caetani, al quale, come arcidiacono di Bologna, spettavano tali tasse, avrà forse dispensato il V. dal pagamento, senza ch’egli abbia potuto giovarsi in seguito della facilitazione; oppure laureatosi, come si diceva « clam » - cioè privatamente, come usavano gli studenti meno abbienti e specialmente i lettori eletti « prò Uni-« versitate » - il Nostro ha voluto ripetere l’esame in modo più solenne a Padova, come fece anche il Barzizza nel 1412? (Cf. Note cronologiche cit., p. 92-6, e la supplica in data del 19 giugno 1392, che leggesi nelle Copie di Alti del sacro Collegio dei Filosofi e Medici, 1367-1408 [Arch. della Biblioteca Universit. di Padova, n. 607, c. 76], dove Giovanni da Camerino, « scolaris liberatimi! artium, scilicet « grammatice, dyaletice, retorice, et « phylosophie, noviter venerat de Bo-« nonia propter expeditionem sui exa-« minis et conventus predictarum libe-« ralium artium, volens petere de gratia « speciali a dicto Collegio ut possit se « expedire de predictis in prefato studio « Paduano, dato quod non esset ali-« quis doctor Grammatice et Reto-« rice, &c. »). (2) L’uno forse era « Bernardus de « Florentia, sacre theologie professor », che troviamo menzionato quale ambasciatore del patriarca al Senato di Venezia il 4 marzo 1395, accompagnato da Angelo de Baglionibus da Perugia, il quale più tardi era nominato vicario in spiritualibus del patriarca. Il patriarca subito lo riconobbe, avendogli condonate certe tasse di esami a Bologna, e par imeni i nel seguito di lui ritrovò due amici. Dalla risposta del Caetani nutre fiducia sul buon esito della cosa.