j6 EPISTOLARIO Orto « cht u p*. certum est eniin quod Deus hec loca vexat, non autem illa. itidem «« non ¡nitrisce _ . i ... j ovunque, e quindi me facere pusillammitas cogit et hominum communis opimo, credo ei verrà tra poco a , . - . p»en». itaque quod post paucos dies raventie me videbis. satius tamen rebb«, vivendo vir- ration;s jnductu puto virtuose et innoxie vivendo mortem con- tuosamente, atten- r f"jeo,cr0,men°o'".' temnere et exitum, quem divina providentia dederit, virili animo 5 •> tolerare. que vix michi, ut verum fatear, persuadere scio, interim non £on*»d»«! ne- tamen sic ago, sic me ad negotium colligo, ut, etsi mors instet, anche il tempo per , # t . ... mori«. vix michi suppetat otium moriendi. vale, vir optime. XX. Capodistria, primavera, 1390 (?) Esprime al Soranzo, testé podestà di Capodistria, la stima e l’affetto che le virtù sue pubbliche e private P. P. Vergerio a Remigio Soranzo WW. [B, c. 51 b; B3, c. 86; P, c. 44; R, c. 41 b; Ra, c. 48 b]. Magnam apud homines nostros eius temporis quo hic fuisti et laudem et benivolentiam consecutus es quod in utraque persona eximium quendam virum cognosci te prebuisti. nam (a) B P. P. V. D. Remigio Superantio lustinopolitana pretura functo 1390 L’iscrizione fu omessa iti B> RRa P Eiusdem ad d. R. Superantium Iustinopolitane preture fnnetum (b) P es et in IO (1) Podestà di Murano nel 1370 (1374?) e nel 1378 (cf. Cicogna, Delle Iscrizioni ventilane, VI, pp. 462 e 523), «avogadore di comun» nel 1387 (88), anno in cui una deliberazione del Senato (10 gennaio) lo cita come uno de’ due «sindici in Istria» recentemente tornati (Alti e Memorie della Soc. Istriana di Archeol. e Storia patria, voi. V, 1890, p. 268), Remigio di Francesco Soranzo fu podestà di Capodistria dal 1389 al 1390, secondochè attesta P. Kandler (nell’elenco dei podestà stampato ne L’Istria, 3 gennaio 1852). Una deliberazione del Senato in data 20 aprile 1389, e un documento dell’ Archivio Civico di Capodistria in data 27 gennaio 1390, Indie. XIII (voi. II, c. 57) confermano questa data. Nel 1390 il Soranzo ebbe quale suc- cessore nel podestariato Leonardo Bembo, e siccome lo vediamo partecipare in maggio e giugno alle deliberazioni del Senato a Venezia e ricevere la nomina ad ambasciatore presso il patriarca d’Aquileia il 3 giugno, missione alla quale egli rinunciò (Senato, Deliberazioni, Secreta, E, c. 55 e 5 Sb), cosi la presente va assegnata con probabilità alla primavera del 1390. Nel 1397 il Soranzo rinunciò ad altro incarico (Deliberazioni Miste, Secreta, 44, c. 2), e nel 1398 lo troviamo podestà a Treviso (ivi, c. 87). Ancora in vita nel 1402 (ep. LXXXX), egli era già morto il 5 luglio 1406, come si rileva da un documento, contenente qualche particolare sulla sua fanciullezza, stampato da Bertanza e Dalla Santa in Documenti per la \