DI PIER PAOLO VERGERIO 379 CXXXVIIII. P. P. Vergf.rio a Sigismondo imperatore W ('). [Par. Nouv. acq. lat. 1302 (Par.); B, c. 22; P, c. 12 b; G, c. 98]. I (’) ■433-7 (?) ussisti me, Sigismunde, clementissime imperator, ut Arriani hi- Ebbe d«irin.Pe- ° 1 ratore il comando storiam, qui res gestas Alexandri Macedonis greco sermone d‘ ,™‘lurre in >*- ? l ° 0 tino I opera greca conscripsit, in latinum verterem; nonquod veterum Grecorum ma- fifmpl«°d" ai™ Sandro Magno, (a) Par. Ad Sigismundum de Lucemborch Romanorum lmperatorem et Ungarie Bohemieque regem Petrus Paulus Vergerius prohemium incipit BG P. P. V. In traductionem Ariani e greco in latinum ad Sigismundum Romanorum lmperatorem Ungarie Bohemieque regem prefatio P Eiusdem in traductionem Ariani de greco... prefatio feliciter incipit (1) Addì 16 maggio 1418 «recessi! « papa de Constantia » ; addi 21 maggio «recessit rex Romanorum pariter». Fu questo adunque il giorno in cui il V. si congedò per sempre dall’Italia, giacché una tradizione costante e degna di fede ci apprende che Sigismondo lo prese seco nel viaggio di ritorno; e con Sigismondo difatti lo troviamo, assieme con Brunoro della Scala e Ognibene della Scola, testimone d’una sentenza giudiziaria pronunciata dal re de’ Romani a Passavia (Passau) in Baviera, il 15 novembre 1418 (cf. W. Altmann, Regesta Imperii XI cit., doc. 3714). Nel 1420 poi il V. assistette alla vidimazione della bolla papale con cui fu bandita la crociata contro gli Ussiti (cf. Appendice II, doc. 1); e nel 1424 e nel 1425 il suo nome ricorre quattro volte - a Ofen, Blindeburg, e Totis - fra quelli dei testimoni intervenuti a varie assise tenute dall’ imperatore (Altmann, docc. 5894, J911, 6199, e 6247). A queste citazioni aggiungasi la dichiarazione del Petronio (cf. Appendice II, doc. hi), e cioè che il V. visse in Ungheria « sub Sigismundo Cesare ali-«quandiu honorificentissimo ab eo « stipendio donatus », e si esauriscono tutte le notizie che possediamo sulle vicende del Nostro durante un periodo di diciannove anni. Mortogli poi Sigismondo nel 1437, parrebbe che le cose non gli andassero più a seconda; il V. allora trovò asilo, sembra, presso il vescovo di Grosswardein (Vàrad); altri biografi asseriscono che si ritirasse in un convento a Budapest ; ma intorno a queste notizie regna grande incertezza, e l’ultima contrasta altresì in certi punti col testamento del Nostro, steso a Budapest il 3 maggio 1444 (ved- Appendice II, documenti 11-vm). Ora di tutto questo periodo di ben ventisei anni, periodo pressoché uguale