METODO DELL’EDIZIONE LXXIX Ordinamento e indicazioni cronologiche. - A stampare le epistole, proposte o risposte, dei corrispondenti di Pier Paolo nel corpo stesso dell’Epistolario, ci consigliò così l’esempio dei copisti come il vantaggio che se ne ritrae per l’illustrazione degli avvenimenti e delle persone. Di queste missive, solamente quattordici ci sono pervenute, più un’epistola del Barzizza a Francesco Zabarella e un’altra di quest’ultimo ad Antonio di ser Chello. Abbiamo separato invece dal corpo dell’Epistolario cinque scritti verge-riani di varia natura, che furono accolti tra le epistole dai copisti capodistriani, per stamparli a parte nel-l’A ppendice I; e, similmente, sei lettere, per le quali non potemmo trovare una soddisfacente indicazione cronologica, occupano ora l’ultimo posto nella serie di centoquarantotto epistole ’. adottate dai copisti di B, e quindi si ha « benevolentiam » (17, r. 3 ; 55, 4); ma la forma « benivolencie » trovasi in C (ad es. a c. 230 B = p. 283, 18). Pare che Giovanni da Ravenna scrivesse « vendico » (cf. R. Sabbadini, Giovanni da Ravenna cit., p. 133, cap. 9, r. 5); «vindico» è invece la grafìa usata dal Salutati (op. cit., voi. II, p. 159, r. 8). 1 Nell’edizione veneziana dell’Epistolario vi sono, apparentemente, cento-quarantasei epistole: centotrentaquattro scritte dal V., e dodici dai suoi corrispondenti. Queste ultime sono stampate in fine del volume. Ma, siccome nel gruppo principale sono compresi cinque componimenti che non sono epistole, mentre un’epistola (CXV dell’edizione presente) venne smembrata in due numeri, il gruppo principale risulta veramente di centoventotto epistole, Nel secondo gruppo poi, due epistole, come s’è già detto, sono spurie; e una terza (ora epistola CXXIII), assegnata dal Combi allo Zabarella, fu, in realtà, diretta da questo al V. Le dodici epistole diventerebbero quindi nove, se non occorresse tener conto del fatto che, nel gruppo principale, v’ha un’epistola (ora CXXXXVIII), che probabilmente avrebbe dovuto trovar luogo nel secondo gruppo e perciò fa contrappeso all’epistola attribuita allo Zabarella. Le missive del secondo gruppo restano pertanto dieci, sicché l’intera raccolta consiste in realtà di cen-totrentotto epistole.