VITA DI PIER PAOLO VERGERIO XXIX stette, talvolta in frangenti gravi, alle assise tenute da Sigismondo, in varie città della Boemia e dell’Un-gheria' ; tradusse per lui Arriano e fors’anche Erodiano1; qualche suo componimento epistolare giungeva, di quando in quando, in Italia, verisímilmente pel tramite di antichi amici, inviati o rifugiatisi presso l’impera-. tore’; ma i nostri ragguagli sono magri, e ignoriamo del tutto quali fossero le mansioni affidategli accanto a Sigismondo, talché ne riportava per molti anni uno stipendio « onorevolissimo »\ Non bisogna credere però che fosse diventato muto, e tanto meno prestar fede alle ridevoli ciarle d’un Bartolomeo Facio’, anche se si conceda che, morto Sigismondo, Pier Paolo si ritirasse per alcun tempo in un convento, o conducesse una vita quasi eremitica a Budapest *. Quivi difatti, sull’estremo della sua vita, egli praticava ancora con buon numero di uomini eccellenti -col legato cardinale Giuliano Cesarini, con Giovanni de Dominis, vescovo di Vàrad, con Gregorio da Sanok, il futuro arcivescovo di Leopoli, e (secondo una naturale illazione) con Giovanni Vitéz - sicché assai cose reste- * CC p. J79. tiou. » Ved. p. lvh, nota l, e p. Lix, nota 2. i Ad es. Ogni bene della Scola nel 1418, 1434 e 1425, e Antonio Loschi nel 1426. Nei documenti della cancelleria imperiale spettanti agli anni 1418-25 v'hi menzione poi di Brunoro della Scala e del patriarca d'Aquileia, Lodovico di Tech, entrambi noti al V. dagli anni trascorsi a Padova; ma non oseremmo asserire ch'egli gii conoscesse un tal « Zimborius ■ da Padova, il veronese Lodo-vico Cattaneo, i due notai Antonio e Bartolomeo da Pisa, i quali tutti compariscono seco nei documenti predetti (c£ W. Altmank, Regula Impertí XI. Die Urhunden Kaiser Sigmundt (1410-14)7), Innsbruck, 1896-900, passim). * Ct Appendice II, doc. tu. 5 CC ivi, doc. VII). * Cf. ivi, doc. ut e doc. v.