Dio n’è prcscio, ma in modo contingente. E poiché l’uomo non ne ha certezza, cosi nascono tutte le sue attività, di cui lo scopo principale è quello di conservare l’esistenza, conforme ai dettami della natura, dell’esperienza, delle arti e scienze. O vuol forse Antonio bandire il nuovo dogma che l’uomo non si curi di tutelare la vita? Ma come proverà falsa l’esperienza, o cambierà la stessa natura ? Meglio accettare e questa e quella, e credere che, fuggendo i luoghi infetti, l’uomo agisca volontariamente e col permesso divino. Fin qui la sua risposta sopra il fato e la prescienza : risposta lunga, ma la materia fu ardua. Passa poi a trat-tare l’obbiezione che la fuga non giova a prolungare la vita ; il che concede; ma sarà perciò la fuga o vana o stolta ? Riconosce i disagi d’un lungo soggiorno fuori della propria dimora, ma non per questo muterà il suo parere. Brama forse l’uomo savio d’aver lunga la vita, o non piuttosto tranquilla? E quale tranquillità in luogo in- 4x8 EPISTOLARIO contingens. dico sic ab eo fuisse prescitum, quoniam potest et aliterW prescivisse. etid quia nulli mortalium certum est, succedit humana solertia. atque inde sunt cure, studia, labores, vigilie; inde artes, inde discipline, et denique omnis nostra vita continetur. cuius eciam solertie potissimum munus est in comparandis utilibus 5 nv &XXù>c ¿6ì£ctoci.