DI PIER PAOLO VERGERIO 269 tere ille hoc abs te debeat, nedum satis michi certus videor W, nec disputare me fas est de tanti viri iudicio. verum, utcunque sit, ne celeriter fiat, nisi et hoc illi exigat, id in presens te et precor et moneo. vale. Padue, .xx. novembris 1403. 5 CIIII. P. P. Vergerio a Carlo ZenoWM. [B, c. 1; C, c. 243; G, c. 105 b; Ra, c. 72; T, c. 78; M. d. xiv, 266, c. 248 (M); M. Zanetti 408, c. 94 (Z); Harley 3716, c. 59 (Har.); V 3315, c. 176; Mur. XVI, col. 236B]. xo Qi te ego certius coram visurus oculis fuissem quam absens O animo video, aut si ipse te non undique procul ingenti no-minis tuo fulgore spectandum preberes, nichil essem to moratus (a) B nedum mihi satis videor B! P necdum satis mihi videor (b) BG P. P. Vei gerii lustinopolitani dno Karolo Zeno Veneto C Ad eundem (se. Zeno) Ra Eiusdem dni Petri Pauli Vergerii lustinopolitani epistola ornatissima ad dnm. Karolum Zeno de Ve-netiis virum preclarissimum T P. P. Ver" lust' d. Karolo Zeno Har. Paulus Vergerius Carolo lenom s. p. d. V Epistola cl.ml v. Petri Pauli Vergerii ad Carolum de victoria contra Bucicaldum Mur. Petri Pauli Vergerii Epistola X « Deest inscription sed scripta « est ad Carolum Zenum clarissimum Venetarum ducem qui navali proelio Bucicaldum «fregit. Vide Annales Genuenses Slellae». (c) B nil essem G nil esse (1) Per la vittoria riportata il 7 ottobre 1403 da Carlo Zeno su Giovanni Le Meingre detto Bouciquaut, maresciallo di Francia e governatore di Genova, nelle acque di Modone, vedasi C. Manfroni, Scontro di Modone, episodio della lotta Veneto-genovese in Rivista marittima, a. XXX, 1897, pp. 75-99 e 319-41; C. Cipolla, Storia delle Signorie Italiane dal 1 }i 3 al ijjo, Milano, 1881, p. 262; G. Zonta, Francesco Za-barella cit., p. 43 sgg. Bastino qui questi sommari cenni. Avendo l'imperatore Manuele Paleologo, nel 1403, chiesto soccorso ai Genovesi contro i Turchi, il Bouciquaut decise di far una spedizione contro l’Egitto, e invitò lo Zeno, capitano della Repubblica Veneta, a partecipare all’impresa. Lo Zeno, però, rifiutò, ritenendo tale spedizione non soltanto una follia in sè, ma altresì dannosa per Venezia, giacché, come spiega il Manfroni, « in Egitto i Ve-« neziani avevano porti, e se Boccicaldo « fosse riuscito a mettere nel Sultano « d’Egitto anche il solo sospetto d’una «lega tra Genova e Venezia, l’Egitto « avrebbe chiuso i porti a Venezia, o, « meglio ancora, come già aveva fatto « altra volta, avrebbe compreso in un « unico decreto di sfratto e di persecu-« zione tutti gli occidentali ; Beyrut «sarebbe stata rovinata, Famagosta « avrebbe ripreso l’antico splendore » (Scontro &c. cit.). D’altronde, il re di Cipro, ch’era in Francia, mandò un ora- Non discuterà se 3uell’uomo insigne ovesse chiedergli tanto; si guardi Però Iacopo dal-agire frettolosamente. Padova, 22 novembre 1403. Se non avesse sempre viva dinanzi a sè, pur nella lontananza, l’ima-gine dello Zeno, o se la chiara fama