316 EPISTOLARIO Rimini, 5 novembre 1408. Nella lettera antecedente gli aveva offerto alloggio presso di sè a Rimini, ma ora invece gli tocca di ritirar quel suo invito, poiché il Cardinal Tuder- CXX. Il medesimo al medesimo W. [B, c. 2; C, c. 239; G, c. 107b; M, d. XI 21, c. 40B (M1); M, cl. XI 59, c. 76 (M2); Ar 70, c. 73B; V 3330, c. 98 b; Sem. Pad. 692, c. 190 b (S) ; T, c. 56, Mur. XVI, col. 235 b ]. Superioribus litteris, quas habuisti^, inter cetera scripsisse me-mini esse michi habitationem hic(l) admodum commodam ac amenam (c), et, si qua te causa huc vocaret, patere tibi, prò iure quod in me meisque rebus habes, et honesti et satis ampli hospitii locum. nunc autem contra ut scribam W necesse est. cardinalis enim Tu-dertinus tum huc adveniens inde me W, ut ita dicam, eiecit, (a) BG P. P. V. Francisco Zabarele C P. P. s. d. eidem [se. Zabarellae] S P. Paulus Vergerius sai. d. Ar V P. P. V. collendissimo et decretorum (?) monarce d. Francisco Zabarelle (b) M1 S quas a me habuisti (c) M1 S commodam ac in ea si M2 commodam ac meam, si (d) Mur. ut contra scribam M1 autem ut scribam (e) B nel testo. M1 S Tudertinus B in marg, G Tridentinus C TMu r. Aquileiensis M2 Ar Vcardinalis enim tum (f) Mur. adveniens me CT adv. in me (1) Partito di nuovo da Siena il 26 ottobre 1408, Gregorio XII giunse a Rimini alle ore 18 del 3 novembre, rimanendovi sotto protezione di Carlo Malatesta sino al 16 maggio 1409. Indi, accompagnato da Carlo e dai cardinali Bolognese, Senese, Ariminese e Udinese, sopra una galea Anconitana, con una galea da Venezia ed una galeotta, e attorniato da settanta barche, con la sua curia, il pontefice prese il largo verso Chioggia, che fu la prima tappa del viaggio in Friuli, dove doveva tenersi, a Cividale, il concilio generale annunciato da Rimini con bolla promulgata il 19 dicembre 1408. (Cf. L. Za-nutto, Itinerario del pontefice Gregorio XII cit., p. 69-81). La data della presente va quindi fissata al 20 novembre 1408. Non deesi però tacere l’opinione di P. Paschini (Antonio Caetani cardinale Aquileiese in Arcb. Soc. Romana di Storia patria, voi. CCCCXLI, 193i,p. 204) il quale, IO appoggiandosi ad una notizia riportata dall’ Eubel (cf. la nota 1 p. sg.) e cioè che il Caetani rientrò in curia, reduce dai bagni, il 30 settembre 1406, vorrebbe assegnarla al novembre del 1405. Ma, a parte la poca attendibilità che il V. si trovasse a Rimini o che invitasse lo Zabarella, assediato a Padova, a recarvisi nel 1405, è chiaro come egli potesse alludere all’assenza - « ali-« quando» - del Caetani dalla curia, sia pure nella detta circostanza, anche due anni più tardi. (2) È costui Antonio de Calvis, del titolo di S. Prassede e più tardi (1409) di S. Marco, vescovo di Todi. Promosso cardinale da Innocenzo VII il 12 giugno 1405, egli abbandonò Gregorio durante il concilio di Pisa nel 1409 e mori il 2 ottobre 1411. Un mese prima che il V. scrivesse quest’epistola allo Zabarella, si leggeva, affissa alla porte del duomo di Pisa, un’invettiva di « Quarkemboldus, vice-cancella-