302 EPISTOLARIO e, forte del loro appoggio, ottenne infine una sentenza per cui il Novello dovette cedere a Giovanni la sua casa quale compenso per quella donatagli dal Carrarese. Questo fu tutto merito di Fantin Dandolo. Ora pensa di lasciar Muggia, ma sarà quando Iddio vorrà. La sua vita non è oziosa, nò s’è dedito al vino,secondo l’uso del luogo. Ha scritto per Simone Saltarelli un dialogo De podagra et aranea. tati sunt, imo extorserunt ut ad pretorium deferrem iniuriam ; quod insolens litis et causarum egre feci, tarnen ubi cedere secundis cunta favori bus repperi; factumque est ut autorità te ducali, retorta in autorem fraude, habitacio m(agistri) Novelli, quam pro mea collata a principante suscepissem, michi loco ablate compensaretur. 5 qua utique in re viri clarissimi domini Fantini Dandulo tum Padue triumviri <*) favor et Studium pro mee cause iusticia plurimum excubavit. quam quidem in me diligenciam, si reddar ad cetera inefficax, at memori laude tum ore tum calamo celebrabo. causam habes, honorande frater, cur istuc divertissem. de recessu potis- io simum cogito ; quando erit, sicut alia futura nescio ; Deus seit qui « michi fuit adiutor » ® in opportunitatibus et tribulacione. postremo, ne me ociosum vinosumque pro loci genio coniectes, cum dominus noster presul Tergestinus de guttis querimoniam ad me usque posuisset, librum de podagra et araneaW, Deo largiente, 15 perfeci, benivolus hactenus: si minus utilitati, at quidem, velut reor, futurum voluptati. vale. (1) Sul conto di Fantin Dandolo si trovano delle notizie esaurienti nell’opera del D’Agostini, Degli Scrittori Vini\iani cit., voi. I ; e ved. pure E. Cicogna, Iscrizioni Veneziane, voi. 11, pp. 9 e 10; / Libri Commemoriali cit., voi. Ili, p. J79 ; Lettere di Apostolo Zeno, cit., voi. VI, p. 183. I tre provveditori furono eletti il 24 novembre 1405, ed il 28 successivo si trovavano già in sede (R. Archivio di Stato di Venezia, Deliberazioni Senato, reg. 2, c. 168 b. L’atto giudiziario che ricorda la sentenza in merito alle case di Gio- vanni si conserva nell’Archivio Notarile di Padova, lstromenti di Zilio Calvi, voi. V, c. 276 (ved. R. Sab-badini, op. cit., p. 108). (2) Questo voto fu appagato dopo un anno all’incirca, quando Giovanni ritornò, «invalidus vi ri bus », a Venezia. Quivi tra breve egli morì, lasciando incompiuta l’ultima opera sua, a cui diede il titolo Memorandarum rerum liber. (3) Cf. Psalm. CXVII, 7. (4) Cf. l’epist. CX, p. 293 nota 2.