290 EPISTOLARIO stancabile operosità, alcuni insensati lo tacciano di lentezza nel trattare gli affari, dimenticando costoro che le decisioni giuste abbisognano di matura considerazione e non di fretta, laddove egli deve far tutto quasi da solo. Quell’ affabilità poi, di cui diede prova a Bologna, dove Giovanni forse lo conobbe, non si è mutata in superbia ed arroganza; quid agendum restet(a)