DI .PIER PAOLO VERGERIO 313 CXVIIII. P. P. Vergerio a Francesco Zabarella (?) <*>. [B, c. 49 b; P, c. 43; Ra, c. 46b]. Reddidisti michi meritarci gratiam, si quod in te fuerat officium meum, quando domini Iacobi, prothonotarii Utìnensis^ fami-liaritate ut uterer commonuisti, viri non tuo tantum scd et omnium (a) B P. P. V. P Eiusdem ad Ra di mano recente Francisco Zabarella (i) Dichiarato dottore in medicina il 7 giugno 1389, da Antonio Caetani (in quel tempo arcidiacono di Bologna), e perciò già laureato nelle arti, Iacopo del Torso, udinese, tornò poi in patria, dove pare esercitasse anche l’arte medica, rimanendovi sino al 1394, quando fu inviato a Roma per patrocinare la causa del candidato Udinese al patriarcato reso vacante dall’assassinio di Giovanni da Moravia. Grati dei servigi da lui prestati, i rettori del Comune nel 1396 supplicarono Bonifacio IX a farlo protonotario apostolico. Da questa supplica risulta che Iacopo s’era già addottorato in sacra teologia, ma dove avesse ottenuto quel grado c’è ignoto. Creato quindi protonotario apostolico con bolla papale, e investito dell’abbazia della Belligna, decano del capitolo di Udine e pievano di Buie, Iacopo divenne uno de’ più cospicui personaggi del patriarcato d’Aquileia, e fu nominato uno degli esecutori testamentari del cardinale Pileo da Prata, insieme collo Zabarella, il 4 ottobre 1399. Insorta però nell’ anno appresso, una lunga controversia per la pieve di Tricésimo, che gli venne contrastata da Nicolò de Rugis, Iacopo in seguito si recò verso il 1404 a Roma, dove godeva dell’amicizia e della protezione di Antonio Caetani, il quale era stato elevato al cardinalato nel 1402. Nel 1405 Iacopo fu da Innocenzo VII incaricato di affari diplomatici nel regno di Napoli, e da Gregorio XII nel 1407 di due ambasciate presso i legati di Benedetto XIII a Savona. In questo tempo egli era auditore della Romana Rota. Il 12 maggio 1408, a Lucca, Gregorio lo preconizzò cardinale assieme con tre altri aderenti suoi, elevati alla porpora nella medesima occasione; misura di protesta o di difesa contro le continue opposizioni de’ vecchi cardinali e contro le loro conventicole con i fautori di Benedetto XIII e con gli emissari di Carlo VI. Al del Torso fu dato il titolo di S. Maria Nuova ; egli prese parte poi al concilio di Cividale e morì nel 1413 (Eubel, Hierarchia, voi. 1, p. 31). A quale data appartenga la presente rimane perciò incerto. Siccome il V. chiama Iacopo « protonotario » è chiaro che non possa esser anteriore al 1396 nè posteriore al 1408; ma se dall’una parte la frase « ante plures annos » pare indichi una data forse più vicina al 1396 che non al 1408, dall’altra, l’allusione alle « granii des res tentatas » ed all’ « insigne «offidum » sembrerebbe richiedere una data più recente. E difatti, dove e quando avrebbe il V. incontrato Iacopo durante gli anni 1396-405, anni trascorsi dal Nostro principalmente a Padova? Crediamo pertanto di dover assegnare la lettera al 1407 all’in- Siena-Lucca ? 1407-8 (?) Del favore conferitogli l’amico s’è pienamente sdebitato, ora che ha incitato il V. a maggior dimesti- Pier Paolo Vergerio. 20