DI PIER PAOLO VERGERIO 9 incognitum hic inveni, viruni utique maturum et integrum, quem tu non temere elegisti tibi in amicum et affinem<*>. de eo michi l0(!i0-multa dixisti, sed maiora et plura sentio quam tu dixisti aut dicere potuisti. parenti meo<'> persuade; non enim leviterà dictionem (a) BP amicum affinem (b) P om. leviter « et libris sex parvorum ... contra ser « Bartholomeum de Drago de Floren-« tia » (cf. Bertanza e Dalla Santa, Documenti per la storia della coltura in Venezia, Venezia, 1907, I, p. 278). (1) Con questo vocabolo, di cui il V. si serve ancora una volta nel plurale per significare i suoi genitori nel-l’epist. XV, pare ch’egli alluda al padre suo, Vergerio de’ Vergeri. Trovandosi menzione di lui e della madre del Nostro nelle lettere che seguono, non sarà inopportuno riassumere in un albero genealogico alcune notizie intorno alla famiglia de’ Vergeri, rinvenute nei documenti dell’Ar-chivio Civico di Capodistria, illustrando cosi l’uno dopo l’altro i vari membri di essa che ci importano (v. tavola I). Che Pier Paolo fosse figlio di un Vergerio de’ Vergeri, lo sappiamo dall’intestazione delle epist. LXXVUI e LXXVIIII. Questa notizia è confermata poi a) dall’epist. XIII, scrittagli in occasione della morte del padre da Giovanni da Ravenna al principio del 1407, b) da un «monumento» dello Studio di Padova in data del 18 ottobre 1394, e c) dalla lapide che Iacopo Bernardi asseriva d’aver visto nel chiostro dei Minori conventuali di Capodistria : Vergerio Patri | Petrvs Pav- LVS VeRGERIVS F. I HIC SITVS EST. mccccvj (cf. R. Sabbadini, Giovanni da Ravenna, Como, 1924, pp. 111 e 231; I. Bernardi, Di Pier Paolo Vergerio seniore. Lettera a Carlo Combi in Rivista Universale, nuova serie, voi. XXII, 1875, p. 415). Rispetto alla madre del Nostro, VEpistolario c’ informa soltanto che sopravvisse al marito (epist. CXIIII). È da escludersi intanto che Pier Paolo fosse figlio di Vergerio di Simone de Vergeriis f 1], marito di donna Supe-relina o Soparelina, perchè nel contratto nuziale della loro figlia Dieta [2] con il notaio capodistriano Silvestro de Adalpero, a rogito di Guariento de Vi-ctore, il 15 gennaio 1396, la sposa vien chiamata «filia quondam ser Ver^erii « olim ser Simonis de Vergerio de Iu-« stinopoli ». Questo contratto però fu firmato « presentibus ser Vergerio q. « ser Ioannis [3] et ser Dominico q. ser « Colmani de Vergerio [4] propinqui* « suprascripte domine Diete » (Arch. Civico di Capodistria, voi. Ili, c. 188). Di Vergerio di Colmano [5], zio di Vergerio di Simone, altro non sappiamo se non ch’egli era già morto il 25 ottobre 1387, allorché il nipote fece ro-gitare dal notaio Guariento de Victore un istromento concernente lo stipendio da pagarsi a Nicolò Paponis, pievano di S. Marco di Momiano, per certe messe. In questo secondo istromento Vergerio di Simone [1] è citato « tan-« quam solus heres olim dicti ser Si-