DI PIER PAOLO VERGERIO 471 mentum testamenti scripsit, est publicus imperiali 00 auctoritate notarius bone opinionis et fame, scripturisque (b) prothocollis et instrumentis suis (c) hic et alibi fides plenaria et indubia adhibetur. In quorum fidem et testimonium presentes fieri et nostri parvi sigilli impressione mu-5 niriW... Datum(') Bude, die decimaseptima Iulii, Anno, pontificata<0, indi-ctione, quibus supra. Ili CO. «Compendio della Vita di Pier Paolo Vergerio» 10 di Bartolomeo Petronio (?). [P. P. Vergerti Vitae Compendium, cod. Gravisi, c. 48; B. Ziliotto, Nuove Testimonianze 8cc. in Atcheografo Triestino, 1906, p. 249-588]. Natalis dies D. Petri Pauli Vergerii fuit .x. Calendas Augusti anno incarnati filii Dei .1370. Anno uero eiusdem .1385. post bellum 15 genuense Iustinopoli Paduam migrauit: ubi primo Grammaticam et Dia-lecticam quemadmodum a junioribus solet didicit. post uero Bononiae (a) G Z Apostolica (b) A scripturasque (c) G Z prothocollis, et in terris suis (d) G sigilli cudimen (con segno di contrazione) Z mette sigilli cudimento, Impressione moniri (sic). (e) A Dat* come sembra. (f) A pontificato (1) Anche questo componimento, già stampato dallo Ziliotto, si direbbe scritto a bello studio per sollevare de’ dubbi nel lettore. Ecco quanto ne dice il marchese Girolamo Gravisi nel suo carteggio (1773) col conte Papafava: « Trovo in certa memoria lasciata dal « dott. Bortolo Petronio, uno de’ più « diligenti raccoglitori delle antiche no-« tizie di queste nostre famiglie » che il V. nacque addi 23 luglio 1370; e, soggiunge il Gravisi, « tanta è la fede « che deve prestarsi alla diligenza di «detto raccoglitore, che dovrò creder « piuttosto che il fondamento del tempo « assegnato, se ancor esiste, non mi sia « caduto sotto gli occhi, o che siasi « smarrito nel trasporto di questo pub-«blico archivio succeduto nel 1747, di « quello ch’egli l’abbia indicato senza «una precisa ragione». Il «Com-« pendio » leggesi nel cod. Gravisi, e non altrove ; è quindi naturale concludere che il marchese Girolamo abbia attinto direttamente ad esso codice, e che questo provenisse dal Petronio medesimo. E siccome la data apparente del codice è dal 1650 al 1700, parrebbe da credere che il dottor Bortolo Petronio che « lasciò » la memoria, sia vissuto nel tardo Seicento. Non mancano certo anche in tempi anteriori notizie di personaggi che portavano quel nome: v’era, ad esempio, un Bortolo Petronio, di cui Antonio Zarotti fa menzione nella relazione del suo viaggio da Capodistria ad Otranto nel 1J02 : « fussemo visitati et honorifice « presentati dal egregio homo d. Borei tholomeo Petronio nostro compa-« triota, cancelliere del M.'° Conte de « Zara, che ... provise capreti, lepori « e pan » (Archivio Papafava de’ Carraresi, cod. ai, n. 5); v’era ancora