Infine, per conchiudere questa parte del nostro discorso, siccome i quattro manoscritti B, P, C, R ed i loro derivati risalgono per vari stadi ad un’unica fonte, e cioè alla silloge complessiva delle epistole vergeriane che trovavansi, nella seconda metà del secolo xv, a disposizione dei raccoglitori capodistriani, è chiaro che quel che abbiamo sinora chiamato 1’« archetipo », altro non può essere per noi se non quella fonte stessa, sia che consistesse in gran parte di fogli o quaderni, contenenti ciascuno un numero più o meno grande di epistole trascritte dall’autore, sia che comprendesse, nel caso di parecchie lettere già divulgate, soltanto delle copie antiche e di svariata provenienza, attesoché il testo originario di queste o non esisteva più, oppure, se tuttora esisteva, nondimeno aveva lasciato Capodistria per sempre, in un coll’esemplare. L’« archetipo » (oc) è pertanto un simbolo riassuntivo della tradizione manoscritta dell’Epistolario quale era a Capodistria nel tempo anteriore alla trascrizione dei quattro codici predetti. E siccome questa tradizione abbracciava pure il codice Guarneriano, che, rispetto ad essi, sta a sè, possiamo ora tentare il seguente schema di aggruppamenti, nel quale si distinguono due famiglie o diramazioni (¡32, ¡3’) della raccolta complessiva di materiali (¡3) messi a profitto dai copisti posteriori.