DI PIER PAOLO VERGERlO 87 omnia ex communi commentaque vita prope modum asseque-murW. de his omnibus et desiderium et iudicium meum supe- dì dò gn ha gu rioribus litteris habes. ceterum, ne me perlusorie(b) memorie exi - nione. stimes neve tibi ipsi placeas, a quo tam indigne per litteras habitus Vien poi ad ac- . 1 • » 1 cennare agli scherzi 5 sum, ìocos tuos plus quam equum est mordaces castigabo, idque scrittigli, quam primum dabitur otium sedulo efficiam. inultam iniuriam ediceche fr* br"e se ne vendicherd. hanc ad posteros meos abire non sinam. tu interea vale et coni- Provvedi dunque . . l’amico alla prò- nuniscere aliquid unde tueri te possis. p™ xxxx. 10 P. P. Vergerio a Nicolò dei Leonardi<')(•). [B, c. 29; P, c. 24 b; C, c. 265 b; Gu, n. 19; Go, c. 58 b], Padova, 7 febbraio 139a. Grate accepi sospitatem tuam, W amice karissime, et honores, Grato ebbe p™. quos nuper habuisti, gratissime W ; de quibus omnibus gratias conferitigli, di cui agendum est Deo, bonorum omnium elargitori V), qui, si grati erga * (a) P assequimur (b) B prolusoris P perlusoris // Sabbadini corr. in perlu- sorie (c) B P P. P. V. Nicolao de I.eonardis Veneto C Magistro Nlcolao de I.eonardis In Gu manca l'intestatone. (d) P tuam sosp. accept (e) B C Go et gratissime quidem (om. o quibus o quidem^ nuper ad te delatos honores P karissime et gratissime quibus nuper ad te dellatos honores de (f ) B PC Co largitori (1) Dal fatto che quest’epistola si legge, pur senz’ intestazione, nel codice Sandanielese, potremmo ritenerla anteriore al 1392, data che porta negli altri codici, oppure sospettare che fosse in realtà indirizzata ad altro corrispondente del Nostro che non al veneziano Nicolò de’ Leonardi. Ma le vicende di Nicolò intorno al 1390 ci sono troppo sconosciute perchè dovessimo senz’altro gettarci in nuove perplessità cronologiche; e poiché non ci risulta che Nicolò si sia addottorato nè a Padova nè a Bologna, dobbiamo supporre che gli onori di cui nella presente il V. si congratula con lui sì parcamente, si riferiscano al suo ingresso nel Col-legium medicorum phisicorum di Venezia. Coetaneo, a quanto pare, e sempre amico intimo del Nostro, Nicolò era ancora in vita nel 1440, anno in cui il figlio Girolamo si laureò a Padova, ed egli stesso è ricordato quale promotore ad un dottorato in medicina nel 1427 (cf. Zonta e Brotto, Acla cit., nn. 1433 e 609). Quanto ci è noto sul suo conto deriva dai cenni sparsi nell’Epistolario e particolarmente dall’epist. CXXXXII, dalla sua corrispondenza con Ambrogio Tra-versari (cf. L. Bertalot, Zwölf Briefe des Ambrogio Traversare in Römische Quartalschrift, 1915, p. 90 sgg.), e dalle notizie raccolte da R. Sabbadini in Epistolario di Guarino Veronese cit., vol. Ili, p- 36.