XVI PREFAZIONE dente di lettere, di medicina e di diritto che non come docente d’una qualsivoglia altra disciplina; egli frequentava la cerchia del cancelliere Giovanni di Conversino da Ravenna, esimio professore di retorica, manteneva rapporti di amicizia con i più insigni fisici e medici del tempo, e già nel 1394 (18 ottobre) vien ricordato nei Monumenti dello Studio, non solamente come dottore nelle arti e nella medicina, ma pure come scolare di diritto civile. In pari tempo, dietro incarico di France-scuolo da Brossano e dei petrarchisti padovani, s’accinse a curar l’edizione dell 'Africa, avendo probabilmente esaminato a tale scopo le note di Coluccio, durante la sua seconda dimora a Firenze. Oltre a questo lavoro d’importanza grande, al quale vanno associati gli esametri riassuntivi del poema, una breve Vita del poeta e l’epistola scritta al Petrarca in nome di Cicerone, egli dettò in uno con lo Zabarella, il trattato De Arte metrica, che si cita comunemente sotto il solo nome di questo ultimo1; e al medesimo periodo (1390-7), se non c’inganniamo, vanno egualmente assegnati i due scrittarelli che si riferiscono alla vita di Seneca1, i fram- ' Vcd. intorno alle operette petrarchesche la nota a p. 204 e Appendice I, n. 11. Del trattato metrico si fa parola nella nota 2, p. 153. 2 II breve componimento De vita Senece e l’Oratio Senece ad Neronem imperatore™ furono pubblicati ed illustrati da B. Ziliotto e G. Vidossich in un contributo all' Arcbeografo Triestino, voi. XXX, 1906, p. 343 e sgg., sotto il titolo Frammenti inediti della « Vita di Seneca» di P. P. Verger io il Vecchio; ma, di questi scritti, il primo non è che una nota intorno alla longevità di Seneca - il quale fu considerato dal V., come dalla maggior parte de’ letterati del tempo, un solo personaggio col retore - ed esso si legge, non solamente nel cod. Ramusio, ma ancora nel cod. B. P. 1287 (R) del Museo Civico di Padova, c. 68. L’Oratio invece, pervenutaci unicamente nel cod. Laur. Ashbumham. 276, sta a sè, e pare piuttosto una declamazione ovvero un esercizio retorico; è notevole solo perchè dimostrerebbe una certa conoscenza di Tac. Ann. XIV, lii-vi.