671 MDXXI, FEBBRAIO. 67-2 procurator, provedador sora i monti, videlicet la opinion di eri, excepto non voi adesso si loy li quaranta milia ducati che voleva tuor per scansar Monte novissimo. Et sier Andrea Grili procurator, provedador sora i monti, savio dii Consejo, fe’ lezer la sua opinion, eh’è come quella del Trivixan, ma voi sia tajà il prò’ che correva da questo Marzo in là. Et sier Lunardo predilo andò in renga e parlò per la sua opinion danando quella dii Capello e dii Trivixan, etiam dii Griti, exortando il Consejo a prender la sua. El li rispose sier Andrea Grili procurator, e disse le raxon di la sua opinion, qual era per scansar Monte novissimo e liberar li Ire grossi per ducato, ch’è ducati 28 milia a l’anno di angaria, e quelli creditori di Monte vechio indusii un pocho e servi la Signoria di ducati 22 milia la dia aver sui prò’ di Setembre fino 1502, meraveliandosi dii collega Trivixan, si habi mutalo da ozi in qua. Et sier Antonio Grimani procurator, sier Piero Capello savii dii Consejo, messeno l’opinion di esso Capello lela eri, videlicet tajar i prò’, non cori, elezer 3 Prove- * dadori sora il Monte vechio, quali habino a redur i cavedali a ducato per ducato, e poi si pagi i prò’ e si toy li 20 milia ducati come in le altre. Noto. Fo dito non si trovar il principio di la Camera de l’impreslidi; ma si vede, solo Vidal Michiel doxe restò del 1252; la qual Camera è debitrice di cavedal ducati.... Item■, è prò in Camera non pagali numero 86, perchè adesso si paga dii prò di Marzo 1478, et voi per paga ducati 113 milia, et ducali 27 milia si dà al Monte novo, i qual fo quelli fo franchadi al tempo di sier Carlo Capello governador. Item, fo dito li dadi si afita questo anno, zoè li 8 Offici aspectanli a la Camera d’imprestidi ducati 180 milia, ma non si scordino tutti ergo etc. Item, in queslo numero di cavedale è ducati 40 milia di prò’ ad pias causas. Hor sier Balista Erizo e sier Luca Trun consieri introno in l’opinion di sier Andrea Grili procurator, et sier Alvise di Prioli e sier Piero Landò savii dii Consejo el sier Pandolfo Morexini savio a Terra ferma inlroe in la opinion di sier Domenego Trivixan el cavalier savio dii Consejo, sier Piero Contarini, sier Marco Foscari savii a Terra ferma nulla volseno meter. Et andò le 4 opinion senza parlar altramente: 5 non sincere, 13 di no, 17 dii Mocenigo, 38 dii Grimani e Capello, e quelle anddno zoso, 64 di l’Erizo, Trun e Grili, 56 dii Trevisan e altri nominando Iterum balotà le do, fo 13 non sincere, 91 di l’Erizo, 102 dii Trevisan. Iterum 15 non sincere, 87 di l’Erizo, 102 dii 'l’revixan. Iterum 18 non sincere, 84 di l’Erizo, 103 dii Trivixan, et quesla fu presa, lo sol Marino Sanudo la feci prender, che la vulsi. Et hessendo venuto letere di Iiongaria, fo falle lezer. Di Hongaria, di sier Lorenzo Orio dotor orator nostro, date a Buda a dì 8. Come, ricevute nostre letere per Zuan Gobo corier, con li sumarii dii Signor turco da esser comunicati a quella Maestà e altri signori, et cussi andò dal Re et li co-munichoe. Soa Maeslà li fece risponder de more al Gran canzelier ringratiando la Signoria, et che queste cosse era e tochava più a Soa Maeslà e la Signoria nostra per la vicinità col Turco che ad altri principi cristiani, el che havia scrito a la Cesarea Maeslà dovesse aver l’impresa al presenle di eccitar li allri principi a pacificarsi lulli e andar conira ditto Turco etc. Et che da Sua Maeslà havia aulo bona promessa pur che da li altri principi christiani non manchi; et come el mandava 2oratori a Soa Maestà a i qual farla replichar. Scrive, l’orator dii Signor turcho è qui, non è espedito; si aspela la risolution di la dieta e la risposta di signori cristiani. Scrive, li oratori vanno a la Cesarea Maestà sono el reverendissimo domino Hironimo Balbo et domino Ja-nus Torzei; la qual Cesarea Maestà à mandato a in-vidar questo Re ad abocarsi insieme a meza quaresima e veria a Ispruch, e vi fusse etiam so barba re di Poiana, dove sarìa etiam lo illustrissimo don Ferando fradello di quella Maestà; la qual richiesta ha dà di pensar a questi signori, e concluso Sua Maestà vadi ma non in sì brieve tempo aziò si possi meter in bordine, ni etiam andar a Inspruch non satisfano, et voriano uno loco più propinquo de qui, qual saria Patavia ch’è vicina a Viena, e dii tempo sia da poi Pasqua ; et che a Patavia vengi la serenissima sorella madama Maria maridata in questa Maestà, dove Sua Maeslà la menerà poi di qui. Per che il Re ha richiesto danari da quelli signori e li danno ducali 40 milia, e di la Transilvania tien averà ducati 32 milia, e cussi li altri paesi li darà, et si prometeno etiam aver da la Signoria nostra. El alcuni di quelli signori li hanno dimandato la summa li darà la Signoria, et se li danari sono aparati, et lui Oralor ha declinato a farli risposta, e loro pur con parole alte dicendo li bisogna averli, e dicendo l’O-ralor la Signoria è grossa creditrice dii Re, loro disseuo non bisogna refar danni, dicendo Bolli Andreas non era col Re, nè li Frangipani quando feno li danni. Et lui Oralor disse, si ’l quondam serenissimo re Vuladeslao fusse vivo, non si diria nulla per-