357 MDXX, NOVEMBRE. 385 fo tenuta ascosa, poi eri si continuò per letere di Corfù. Scrive, come Zarles parti Limi per tuor il possesso dii ducalo di Soma Vicosana, Massa et Ca-slelanaria a nome di monsignor di Chievers; Xer-via non voi ni Castelamar, le qual terre erano di la qu. Serenissima regina. Scrive, Bortolomio da Thiene è andato al governo di Cotron. Luni si parte tre galie di quelle di l’armata con la galìa di Francesco Doria con assa’ homeni posti suso di volontà, per trovar le fuste de infedeli fanno danno in questi mari ; la quarta galìa non golè levarsi per esser disarmata. Si ha, a Monte Argentiera Andrea Doria havia preso certe fuste. 11 reverendissimo San Zorzi è tre dì che si ritrova in Anversa, vien a Napoli, alozerà nel palazo dii signor Prospero Colona, e il resto di la farneja in quello dii principe di Bisi-gnano. Scrive, in castelo, essendo stà chiamati per questo Viceré molti baroni, il ducha di Atri verso il marchexe di Pescara disse che ’l feva mal a tenir foraussiti in caxa. Lui rispose che la sua caxa era granda e non lo sapeva, poi li praticava assa’ zente per aver l’oficio di la Sumaria. E il Ducha replicando li leniva. Rispose esso Marchese non diceva il Re, per il che il Ducha sdegnato si levò con sdegno, e si lien tra loro seguirà scandolo; e si ’l fiol dii marchese di Bitonto fusse in la terra, eh’è zovene e animoso, certo seguiria scandolo assai. 11 Viceré li ha chiamati loro e altri in castelo admonendoli a non far move-sta, con ponerli pena etc. Da Constantinopoli, di sier Tomà Contarini baylo nostro, date in Fera a dì ultimo Sep-tembrio. Come, a dì 17 et 19 scrisse, el Signor tur-cho havea auto una giandusa e do carboni. Ilora avisa di la morte; et questa matina se intese de lì, et a hore una di zorno zonse con tre fuste, venuto di la Natòlia, suo fiol Suliman, qual dismontò apresso il Seragio et acompagnato da l’Agà di janizari intrò nel Seragio, dove si comenzò a udir cridi di femene 218* e populi, perché fo publichà la morte dii padre signor Selim Sach, e questi cridori fevano dubitando non esser posti a sacho ; ma per la gratia di Dio nulla è seguilo, per il bon governo de li signori bassà e dito Agà. Queslo signor Suliman ha anni 25, justo e di qualità perfela, sichè si spera vorà conservar la pace con la Signoria nostra. Di ditto, date adii Octubrio. Come il Signor morite a dì 22 Seplembrio a l’alba, e subito li bassà avisò el liol, il qual zonto a Sculari Sabato di noie, li fo mandato 3 fuste a levarlo. Qual zonto e intrato nel Serajo, si manifestò la dita morte, e diio Suliman si sento, et acompagnato da soi schiavi e jani- zari in mezo di l’Agà e dii Cliadì ave obedientia : e li bassà venuti dismonlono da cavalo, dandoli obe-dieiitia. El poi, a dì primo Octubrio, apropinquan-dosi la cassa dii corpo dii padre a la terra, dillo Signor con li bassà li andò conira uno mio lontan, et levata la cassa con solenità con schiavi e altri, e il fiol predilo a cavalo con li bassà avanti, e cussi introno nel Serajo, poi andono a l’Amoralo dii padre, dove fata una certa oratione, li bassà smontati lolseno la cassa e il fiol a piedi driedo per uno altro mia andono presso il palriarchado, in uno Iodio dillo Misybei, dove poseno dilla cassa con il corpo, et ivi voleno far uno Amorato a nome di ditto signor. Scrive, questo signor Suliman, per le oplime sue condition, lien vorà manlenir la bona pace con la Signoria nostra. Poi esso Baylo andò da Peri bassà, col qual si dolse di la morte dii Gran Signor, ralegrandosi di questo et esser passato le cosse quietamente. Disse teniva questo Signor vorà manlenir la pace con la Signoria; et lui Baylo si dolse dii caso seguito a Tenedo di quelle fuste di turchi, prese naviii di Candia venivano li a Con-stantinopoli. Item, di schiavi relenuli a Tripoli, disse il bassà la prima Porta sarà liberali; etiam di le sede fo tolte a nostri di Alepo, disse il Signor li farà liberar, dicendoli dillo bassà « Baylo vegni Venere a basar la man al Signor con li presenti ». Scrive è tre bassà, e scrive ha speso di più di conti à mandalo ducati 500, poi nel presente spenderà ducati 400, sichè non sa il modo di aver danari, ma trarà da esser pagati di qui. Sichè, scrive, Peri bassà era tutto aliegro con bon animo verso la Signoria nostra; ma essendo lì, vene uno li portò lelere dii schiavo dii Signor andava in Barbaria e dii Chadì, avisava 7 galìe nostre haviano preso 3 fuste con esso schiavo e il capitano etc. Unde letc, diio bassà disse verso il Baylo: « Questi non è modi di observar la pace; 219 quello schiavo havia letere dii Signor e una paleute vostra, li vostri non dovevano far cussi » e con gran sdegno disse: « Scrivè a la Signoria fazi liberar le fuste, li homeni e salisfazi il tulio, usando gran parole etc. Lui Baylo rispose dite fuste dieno aver fato danni, dicendo il Signor manda uno a la Signoria, el scrive il Baylo molli zercha di andarvi, et è bon far che dito orator, vegnirà, cognossi quello è stà fato è stà per li danni hanno fato a nostri. Tamen, Peri Bassà, che era in tanta bona che più non si poteva dir, vene molto sdegnalo. Scrive, aver ricevuto nostre di 8 Mazo, zercha certo caso seguito etc. Scrive dii danno seguito a nostri navilii venivano lì di Candia con vini, over gripi sora Tenedo, et brusà