— 93 — durante il periodo napoleonico ; cfr. Casini, Ritratti e Studi, cit., pag. 418 ; Luzio, La Massoneria, cit., I, pag. 143 ; I Cospiratori Bresciani de' ‘21, cit., pagg. 207-209 e 228. Il Sabatti fu membro del quarto Direttorio della Cisalpina (19 ott. - 14 die. 1798), non « uno dei 3 presidenti», come afferma il Bucel-leni. Il Registro milanese ha Sabatti e così i vari documenti. (163) Identico in Archivio di Stato, Milano, id. id., Reg. S, Fol. 43. Anche qui il registro milanese ha Sabbati, non Sabati. (164) L’annotazione del presente elenco è copia delle prime due righe della partita Scalvini in Archivio di Stato, Milano, id. id., Reg. S, Fol. 375. Seguono nel registro milanese un’ altra settantina di righe nelle quali sono riportate le risultanze raccolte a carico dello Scalvini specialmente attraverso le deposizioni dei bresciani e di Manfredini. Nella colonna delle osservazioni si accenna al processo incoato per le lettere incriminate, per il quale si palleggiano le responsabilità tra Brescia e Milano, all’apertura dell’inquisizione speciale, e alla sua fuga. Della copiosa letteratura intorno allo Scalvini, basti ricordare la biografia di Guido Bustico in I Cospiratori bresciani del 1821, cit., pagg. 275-331 ; M. Battistini, Lettere di G. S. alla marchesa Arconati-Visconti, in Commentari dell'Ateneo di Brescia, 1933, pag. 167 e sgg. e lo studio psicologico di E. Clerici, edito a Milano nel 1902. Le frasi delle lettere incriminate sono pubblicate in Bustico, cit., pag. 290: un copioso carteggio sequestratogli nel 1821 è in Archivio di Stato di Milano. (165) In Archivio di Stato, Milano, id. id., Reg. S, Fol. 375, alle generalità trovasi aggiunto : « Antonio, regolarmente chiamato Gaetano, figlio di famiglia ». Nelle risultanze, poi, dopo la frase del presente elenco, si continua : « Pellico lo vide presente alla lettura della stessa. Sentito dalla Polizia negò il tutto. Il R. Delegato osserva che di quando in quando spaccia sentenze di liberalismo, ma non è tenuto in conto presso nissun partito. Albertini suppone che essendo entrato il conte Gio. Arrivabene nella cospirazione lombarda nel 1821, ne fossero a parte anche quei della sua società, e quindi anche questo Siliprandi. In una lettera 15 dicembre 1821 a Giacinto Mompiani partecipa al medesimo la scarcerazione del conte Gio. Arrivabene e la gioia provatane, e gli osserva come dopo quest’inquisizione egli debba essere più stimato. Giusta un rapporto del R. Delegato di Mantova egli era il coadiutore della scuola di Mutuo Insegnamento d’Arrivabene (istituita per diffondere i principi liberali) ». (Cfr. in proposito le lettere di Arrivabene al Confalonieri in Carteggio Confalonieri, II, 259 e 276). (166) In Archivio di Stato, Milano, id. id., Reg. S., f. 376 dopo la nota del presente elenco, seguono altre 22 righe ; e nella colonna delle osservazioni si nota che la Commissione con decreto 5 marzo 1823 « dichiarò la pluralità doversi a di lui favore tralasciare l’inquisizione » il che fu confermato dal Senato di Verona. È il barone Antonio Smancini (1766-1831) deputato alla consulta di Lione, prefetto dell’Adige ed organizzatore dell’Alto Adige. (Cfr. Casini, Ritratti e Studi, cit., pag. 417). Il Suo nome figurò tra quelli dei componenti la Giunta provvisoria di Governo ch’era nei piani dei cospiratori milanesi, e per questo e per le deposizioni di diversi, corse rischio d’esser coinvolto nel processo di Milano. (167) In Archivio di Stato, Milano, id. id., Reg. S, Fol. 393, « di Ospita-letto, prov. di Brescia ». Nelle risultanze, dopo quanto è riportato nel presente elenco, identico nella forma e nella sostanza, segue : « Ferragni, Cerioli, Viola, Colderoli, Morosi, Piazzi, lo indicano presente in Piemonte al tempo della rivolta, come quello che condusse in qualità di colonnello il corpo dei Federati dopo l’ingresso degli Austriaci in Piemonte alla volta di Genova per imbarcarsi per la Spagna. La Polizia lo qualifica sospetto per la sua avversione al Governo. Rocchi G. B. sentì in Alessandria che questo Svanini era destinato in colonnello del corpo degli studenti sotto il titolo di Veliti italiani. Paolo