Il Congresso di Vienna del 1815, nella intenzione orgogliosa dei componenti di esso e sopratutto del principe di Metternich, doveva segnare, insieme con Vabbattimento definitivo . del « fenomeno Bona-parte », come si amava indicare le gesta del grande Corso, la fine delle velleità sorte dalle ceneri della rivoluzione francese in ogni parte di Europa, copiosamente alimentate dalla fluente verbosità retorica e corredate e irrobustite dalle utopie costituzionali largamente diffuse. L'Europa veniva grossolanamente restaurata secondo presunti diritti ereditari e ciascuno doveva governarsi secondo i principi politici del legittimismo. La Monarchia assoluta ritornava in pieno vigore e chiunque tentasse di mutare principi 0 modificare confini, era da considerarsi come un elemento da eliminare dalla vita politica. I successivi Congressi di Troppau, di Lubiana e di Verona, ribadirono le catene che erano state allentate e anche momentaneamente spezzate nei moti succedutisi tra il 1818 e il 1821, in Spagna, a Napoli e poi in Piemonte. E il principe di Metternich, se pure era infastidito e anche un poco turbato, nella sua semplicistica filosofia, pensava, in conclusione, che chi avesse osato comunque contrapporsi alle sue teoriche assolute, si sarebbe trovato coalizzate contro le maggiori Potenze, anche quelle costituzionali, che lo avrebbero schiacciato. Lo aveva dimostrato il moto di Napoli del 1820. Questo rigido assolutismo trovava, sopratutto nelle provincie italiane, soggette all'Austria, una applicazione vigile e inflessibile. Ma il virus rivoluzionario era penetrato troppo profondamente nelle fibre più intime del popolo. Per troppi anni e troppo intensamente la predicazione rivoluzionaria, nutrita di parole sonanti e fertile di illusioni seducenti, era riuscita a infondere il gusto del rischio, a consigliare l'orditura di misteriose congiure e di tenebrosi complotti. Il moltiplicarsi delle società segrete, in tutte le varie e fantastiche forme di organizzazione, creava una atmosfera di suggestione alla quale sopratutto gli intellettuali, non sembravano sapersi sottrarre. E agli intei-