— 87 — sonetto relativo al trionfo delle armi austriache su i napoletani ribelli. Fu ancora denunciato che essendo nel maggio 1821 passati alcuni mugnai coi loro somari, questo Maceri esclamasse ad alta voce : « Ecco la Camera Aulica », aggiungendo che entro quel mese non si sarebbe più veduto alcun austriaco in Italia. Bucceleni lo indica liberale ». (112) Identico in Archivio di Stato, Milano, id. id., Reg. M, Fol. 180. Vi si aggiunge che il Melandri è professore di chimica e alla fine, dopo : « al che vuole essersi rifiutato », la stessa frase già riportata in fine alla partita Marini sulla deposizione Tommasi ad istanza della Commissione di Venezia ; inoltre lo Zorli è detto di Ferrara, non di Forlì. Sul Melandri morto a Padova il 22 febbraio 1833, vedi breve nota in Memorie e Documenti della Università di Pavia, Pavia, 1878, Voi. Ili, pag. 23. (113) Identico in Archivio di Stato, Milano, id. id., Reg. M, Fol. 181. (114) Identico nella sostanza in Archivio di Stato, Milano, id. id., Reg. M, Fol. 168. (115) Identico in Archivio di Stato, Milano, id. id., Reg. M, Fol. 170, dove poi segue : « Tommasi accerta che nessuno parlò della Società Carbonica a Miglioli, perchè ritenuto persona facile a sbilanciarsi con discorsi azzardati, e non troppo segreto. Lo qualifica attaccato al cessato regime. Da un rapporto del Governo Pontificio risulta che certo Gaetano Illuminati (pericolosissimo settario) ebbe dopo il 1811 un impiego presso il negoziante Miglioli in Venezia nel 1819 ». (116) Identico in Archivio di Stato, Milano, id. id., Reg. M, Fol. 212, salvo trasposizioni di frasi. (117) In Archivio di Stato, Milano, id. id., Reg. M, Fol. 176 è ripetuto il particolàre della lettera mandata a lui dalla sorella, moglie del Generale d’Arnaud, col proclama di Murat, lettera che il Monti dichiara di aver abbruciata : segue la dichiarazione di Villa di avere avuto dal Monti la sentenza, e che questi è Massone. Poi è aggiunto, di scrittura posteriore : « La polizia di Venezia lo indica ritornato dalla Spagna, e da memorie private che fece ritirare da lui da un confidente leggesi i suoi movimenti e quelli di altri rifuggiti italiani ». Questa notizia va riferita al novembre 1825 (Processo dei Carbonari, cart. 50, pez. 3638). (118) Identico in Archivio di Stato, Milano, id. id., Reg. M, Fol. 177. (119) Identico in Archivio di Stato, Milano id. id., Reg. M, Fol. 177, salvo la mancanza nel registro milanese della parola « guelfa ». Nell’Almanacco Imperiale e Reale del 1817 è registrato un professore Girolamo Molin insegnante di veterinaria all’Università di Padova ; doveva esserlo da poco, perchè sotto il Regno italico la cattedra di veterinaria non risulta. (120) Identico in Archivio di Stato, Milano, id. id., Reg. M, Fol. 177, salvo che per l’abitazione è aggiunto : « Di Cavarzere di Venezia ». (121) Identico in Archivio di Stato, Milano, id. id., Reg. M, Fol. 175. (122) In Archivio di Stato, Milano, id. id., Reg. M, Fol. 199, il primo periodo presenta qualche variante di forma, ma è identica la sostanza. Il secondo, invece, dice : « Pellico ammette la possibilità che egli, parlando del suo libretto ; sulla cessione di Parga, gli avesse manifestata la sua indignazione contro gli inglesi per quell’avvenimento, ma non si sovviene », ecc. ; dove il pronome egli evidentemente si riferisce al Mustoxidi, e perciò la frase viene ad assumere un significato contrario a quello che ha nel presente elenco. Nel Registro milanese è aggiunto : « Castiglia Gaetano seppe da un amico di Mustoxidi che questo si lagnava perchè Pecchio lo aveva nominato in uno scritto spedito dal Piemonte a Milano, con cui cercava giustificare sulla parte da esso presa nella rivolta Piemontese ed osserva parergli d’averne veduto un esemplare nelle mani di questo Mustoxidi. Lo suppone amico di Trecchi. Riconobbe che lo scritto di cui parlò sopra è quello stesso stampato in Madrid, lì 20 giugno 1821, rimesso dalla Direzione di Polizia con cui Pecchio dice d’essersi recato in Piemonte, onde all’annunzio della rivolta Piemontese non essere tra i duecento liberali che intese voler la Polizia arrestare per ostaggi, e che in sostanza