Cognome e Nome Condizione - Patria RISULTANZE PROCESSUALI Osservazioni 105. Mantovani Costantino. Avvocato - di Pavia. padre allorché gli diede una lettera commendatizia per questo Luini. Maroncelli seppe che il detto Laderchi allorché si recò a Milano fu dal Conte Ginnasi (Massone e Carbonaro) e dal detto Giacomo Laderchi incaricato di verificare col mezzo di questo Luigi e di Lancetti, Caporioni dell’antica Massoneria, se colà era stata riattivata, e caso unirla a quella che nel 1818 era stata in Romagna sostituita alla Carboneria perchè di questa più estesa e più in credito. Laderchi però non vuole avere su ciò parlato, che col solo Lancetti. Sentito dalla Polizia di Milano dietro ricerca della Commissione di Venezia il Luini, ammise egli la visita di Laderchi, ed il ricevimento d’una lettera del di lui padre, con che glielo raccomandava, ma negò il resto (102). Maroncelli e Laderchi lo indicano fra le persone, sulle quali in Milano i Carbonari calcolavano e Pellico lo conferma. Egli era amico del Conte Porro (Carbonaro fuggitivo) anzi abitava in Milano nella di lui casa. Egli fuggì giusta un riscontro avuto dalla Polizia di Milano poco tempo prima della rivolta Piemontese, ed è indiziato di aver preso parte alla stessa, venendo dalla Commissione di Milano indicato fra i così detti Federati, che appoggiarono quella rivolta, per cui fu dalla medesima decretato il di lui arresto. Egli si prestò in Alessandria alla correzione e pubblicazione dei proclami rivoluzionari. Fu eseguita d’ordine della Commissione di Venezia in maggio 1822 una perquisizione alle sue carte tanto in Pavia, come in Milano, ma nulla gli si rinvenne (103). Abitava anche in Milano lì 10 aprile 1821 munito in Genova d’ un passaporto per Madrid s’imbarcò per Barcellona.