è una diatriba contro il Governo austriaco. In questo scritto si fa velata menzione d’un Corfioto che la Polizia dice d’essere il Mustoxidi, lagnandosene come se egli avesse falsamente sparso che esso Pecchio implorava clemenza dal Governo ». Manca in Archivio di Stato, Milano, id. id., la nota « già addetto al-l’Ambasciata russa in Torino » (che corrisponde a realtà) e si ha invece : « il i° marzo 1821 partì da Milano per Torino », inoltre è aggiunto il nome « Andrea » e la qualifica « cavaliere ». Sul Mustoxidi cfr. nota biografica in A. D’Ancona, Federico Confalonieri, Milano, 1898, pag. 327 e in Carteggio Confalonieri a cura di G. Gallavresi, II, pag. 328 ; per la lettera a stampa del Pecchio contro il Mustoxidi sopra accennata, vedi Carteggio, cit., II, pag. 430 e A. Luzio, Nuovi documenti sul processo Confalonieri, pag. 169. (123) In Archivio di Stato, Milano, id. id., Reg. M, Fol. 213, le stesse notizie con varianti di forma e maggiore ampiezza di particolari. Segue poi allo stesso foglio 213 e a foglio 724 dello stesso Registro, un altro centinaio di righe che comprende il sunto delle informazioni e delle deposizioni raccolte a carico del Moretti nel lungo processo chiuso per lui con la condanna a 20 anni di carcere duro. Nel Registro milanese è aggiunta la qualifica di ex sacerdote. Sul Moretti nato il 17 luglio 1772, morto il 21 agosto 1832 in prigionia allo Spielberg, cfr. l’opera esauriente di G. Solitro, Un martire dello Spielberg, il Colonnello Silvio Moretti, Padova, 1910, e Dalle fosse dello Spielberg, Silvio Moretti, dello stesso Solitro in Brescia, Risorgimento, cit., pag. 119. Il Luzio in Processo Pellico-Maroncelli, pagg. 490-501, pubblica il drammatico confronto del Moretti con i suoi coaccusati bresciani, causa della di lui condanna. (124) Identico in Archivio di Stato, Milano, id. id., Reg. N, Fol. 229. (125) Identico in Archivio di Stato, Milano, Reg. N, Fol. 233 con la seguente aggiunta : « Il Regio Delegato di Verona lo indica fra i liberali che fecero sospettare affetto al sistema sovvertitore, per cui all’epoca della rivolta di Napoli e Piemonte furono specialmente sorvegliati ». (126) Identico in Archivio di Stato, Milano, id. id., Reg. N, Fol. 235. (127) Identico in Archivio di Stato, Milano, id. id., Reg. N, Fol. 237 vi è però la seguente aggiunta : « Una lettera di Mompiani a Confalonieri datata in Brescia lì 25 dicembre 1819, dice che l’amico Nicolini gli aveva fatto l’inno e che in quel giorno si sarebbe fatta anche la cantilena, e che lo avrebbe portato a Milano, onde sostituirlo a tante frivolezze ed oscenità che si cantano sulle piazze dalla plebaglia. ». La lettera è edita dal carteggio Confalonieri, II, pag. 182 ; ma il Nicolini che vi è nominato deve essere Giuseppe. In Archivio di Stato di Milano manca la notizia della ritrattazione del Trainini. È l’abate Gio. Battista Nicolini nominato nel 1820 insegnante nel Ginnasio di Brescia. (128) Identico in Archivio di Stato, Milano, id. id., Reg. N, Fol. 230. Segue il passo di lettera del Mompiani al Confalonieri di cui al Nicolini precedente ; indi si continua : « Scrive in data 13 maggio 1821 a Filippo Ugoni : « Oggi ho fatto in Verona una buona azione che mi fa essere di me stesso meno malcontento del solito. Intendimi se puoi, che m’intend’io. Antonio Dossi lo sentì indicare dal detto Ugoni fra i suoi più stretti amici. Bucelleni lo suppone federato attesa la esagerata professione di romanticismo e l’intrinseca sua amicizia con Camillo Ugoni, con cui quasi conviveva in Brescia, e la sua amicizia coi fuggiaschi Scalvini e conte Gio. Arrivabene, tanto più che appartiene ad una famiglia essenzialmente tutta liberale ». Nella colonna delle Osservazioni la nota sulla competenza dei tribunali a giudicare i Niccolini è assai più ampia e se ne ricava che era stato interpellato in proposito anche il Senato lombardo-veneto. Sul Nicolini (1789-1855) cfr. Commentari dell’Ateneo di Brescia, 1858-61, Pagg. 333-349- (129) Identico in Archivio di Stato, Milano, id. id., Reg. N, Fol. 234.