41 me bene ebbe a dire il Cavallotti (1), offrendo ospite asilo al futuro ristoratore delle Italiane fortune. Dissi sopra ch’erano due le difficoltà da superarsi. E infatti, dato rifugio ai commilitoni di Garibaldi di cui si fecero reiterate richieste dai prolegati della Romagna, dubitanti che qualcuno fosse rimasto a San Marino, come per vero era avvenuto, restavano da soddisfare le pretensioni dei Pontifici sulle armi lasciate dai Garibaldini. Alcune lettere del Delegato di Forlì su questo proposito, con la risposta della Reggenza, recanti la data del settembre 1849, si conservano nell’Archivio Governativo della Repubblica. In una di esse si chiede una nuova consegna dei pochi rifugiati, delle armi e di altri effetti militari della truppa Garibaldina lasciati in San Marino (2), a cui il Governo del Titano ottemperò col decretare nella seduta delli 16 settembre (3) l’emanazione di un secondo Bando non inferiore al primo per frasi pattriotiche ispirate dall’amore del-1’ avita autonomia. Il bando ben presto fu emanato e in esso si diceva che in quindici giorni i forestieri dimoranti in San Marino dall’ aprile p. p. non muniti di (1) Lettera indirizzata dallo stesso F. Cavallotti al Comitato Promotore del Monumento a Garibaldi in San Marino, pubblicata nel Giornale II Giovane Titano della Repubblica di San Marino, anno II, N. 4. (2) Arch. Gov., Busta 169, Reggenza, Carteggi ecc. an. 1849, Doc. 15-16. (3) Cioè nella mèdesima seduta Consigliare in cui la Reggenza diede relazione di quanto aveva fatto per il passaggio del Garibaldi. E qui torna acconcio il dire che detto decreto finiva con queste parole : Sia poi officio della Reggenza in quanto ai rifugiali, di tenere le pratiche opportune onde sia loro concesso libero e sicuro transito per trasferirsi all' estero ecc... Arch. Gov., Busta 24, Atti del Consiglio Principe, An. 1840-1858, Lib. M M, N. 36.