23 stesso sammarinese latore del dispaccio della Reggenza ; e la mattina del 31 luglio circa le ore otto compaiono sotto le mura della città del Titano. Garibaldi nelle Memorie autobiografiche così dice : La situazione essendo divenuta disperata, io cercai d’ arrivare a San Marino (1). Erano in numero di circa 1500 con 300 cavalli e molte bestie da soma (2). Il Generale, dopo aver scambiato poche parole con Ugo Bassi (che 1’ attendeva alla porta del paese), senza smontar da cavallo, va direttamente al palazzo delle Udienze, si fa annunziare al Reggente Beizoppi e a questi dice : « Cittadino Preside — Le mie truppe inseguite da soverchiatiti forze austriache ed affrante dagli stenti patiti per monti e per dirupi, non sono più atte a combattere, e fu necessità valicare il vostro confine pel riposo di poche ore e per aver pane. Esse deporranno le armi nella vostra Repubblica, dove attualmente cessa la guerra Romana per V indipendenza d’Italia. Io vengo fra voi come rifugiato, accoglietemi come tale, e non v’ incresca farvi mallevadore col nemico per la salvezza di coloro che mi hanno seguito ». « Ben venga il rifugiato, risponde il Beizoppi; questa terra ospitale vi riceve, o Generale. Sono preparate le razioni per i vostri soldati, sono ricevuti i vostri feriti e si curano ; voi ci dovete il contraccambio, risparmiando a questa terra temuti mali e disastri. Io poi accetto il mandato della mediazione che mi offrite, perchè il prestarvisi è ufficio umanitario che mi è grato compiere » (3). Bellissime parole e degne d’un vero patriota ! Garibaldi quindi va a visitare i (1) Ed. cit., pag. 244. (2) Brizi, Le Bande, cit., pagg. 3-10. Testimoni oculari. (3) Brizi, Le Bande cit., pagg. 10-11. Fattori, Ricordi Storici, Cap. XLVIII e testimoni oculari.