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Beniamino Righi nel retro della sua Farmacia in Borgo (1).
    Ma neppure qui finirono i dispiaceri dell’ ospitale Repubblica. Il Prolegato di Bologna Monsignor Bedini si volle vendicare perchè San Marino aveva dato ricetto ad alquanti deputati della Repubblica Romana e tanto fece presso la corte di Roma che questa, come saggiamente afferma il Fattori (2), o ingannata o maligna, sguinzagliò nei giorni 23, 24 e 25 giugno del 1851 un buon nerbo di Austriaci e di pontificii sul territorio Sammarinese, senza alcun rispetto ai più ovvii diritti
confermato da varie effemeridi, e fra le altre dal Movimento, giornale politico quotidiano di Genova An. VII, N. 78. Così le pratiche tornarono di piena soddisfazione all’ onesta Repubblica e sventarono le accuse degli uni che dicevano il Garibaldi troppo dimentico del beneficio ricevuto da San Marino col reclamare armi che a San Marino non esistevano, e degli altri che credevano sul serio che il popolo di San Marino avesse fatto man bassa delle armi e munizioni lasciate in quantità dalle truppe Garibaldine. Fu sventata la prima accusa perchè giammai Garibaldi nel periodo di 12 anni ricordò dette armi, ma lo fece solo perchè in buona fede fu esortato da un cittadino Sammarinese e perchè non gli era nota la convenzione stipulata fra San Marino e gli Austriaci, dopo la sua dipartita dal Titano ; fu sventata la seconda perchè vennero in luce documenti che resero note le relative consegne e i relativi resoconti.
    (1)	Detta bandiera fu opportunamente autenticata dalla seguente lettera di Garibaldi al Capitano garibaldino Raffaele Tosi di Rimini : « Caprera 1881 (?) — Caro Tosi, io non ricordo il nome « del porta Bandiera ; dite al nostro Bilancioni (secondo marito « della vedova del Righi) che conservi sempre cotesto glorioso « avanzo delle glorie italiane, la Bandiera della prima Legione « alla difesa di Roma.
« Sempre vostro G. Garibaldi ».
    (R. To»i, Impressioni e Ricordi, Forlì, Bordandini, 1910, pagg. 179-180). In merito alla bandiera v. nota pag. 52.
    (2)	Ricordi Storici, Cap. LIV.